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EURO Under 21 1992: primo acuto per gli Azzurrini

L'Italia vince il primo di tre titoli Under 21 nel 1992.

Albertini 'metronomo'
Albertini 'metronomo' ©Getty Images

Italia - Svezia 2-0
(Buso 69', Sordo 76')
Svezia - Italia 1-0
(Simpson 56')

L’Italia ha colto il primo di tre titoli europei Under 21 consecutivi nel 1992, superando la Svezia nell’ultima finale giocata su due gare prima del cambiamento della formula del torneo avvenuto nel 1994. Gli Azzurrini coronarono con il trionfo un percorso piuttosto accidentato, che nel corso della fase a gironi li aveva visti cedere al cospetto della Norvegia per 6-0.

Resurrezione immediata
L’Italia, che vantava tra le proprie fila un giovane Demetrio Albertini, si prese la rivincita sugli scandinavi imponendosi 2-1 ad Avellino (doppietta di Alessandro Melli) ed estromettendoli dalla competizione. Lo stesso Melli firmò altre due reti nei quarti di finale, contribuendo all’eliminazione della Cecoslovacchia, battuta con un 4-1 complessivo. In semifinale gli Azzurrini si trovarono di fronte un’altra compagine scandinava, la Danimarca, regolata grazie alle reti di Renato Buso (due) e Roberto Muzzi.

MIGLIOR GIOCATORE DEL TORNEO: RENATO BUSO

Marcia trionfale svedese
Gli svedesi erano approdati in finale in maniera piuttosto agevole. Le reti di Patrick Andersson e Thomas Brolin avevano ispirato il 5-0 con cui gli scandinavi avevano superato la Grecia nella prima sfida della fase a gironi, dando inizio ad una sorta di marcia trionfale. L’unico avversario ostico per la Svezia fu l’Olanda, incontrata nei quarti di finale. Gli Orange si imposero 2-1 all’andata e mantennero involata la propria porta fino al 75’ della sfida di ritorno, quando un gol di Pascal Simpson regalò agli scandinavi la qualificazione in virtù della regola delle reti segnate in trasferta.

Albertini in evidenza
Alla Svezia fu poi sufficiente una singola marcatura contro la Scozia per approdare in finale. Nella gara di andata gli Azzurrini si imposero 2-0 nel finale grazie alle reti di Buso e Gianluca Sordo e la settimana successiva, di fronte ai 6.000 tifosi svedesi stipati allo stadio Värendsvallen, si laurearono campioni d’Europa di categoria nonostante la sconfitta 1-0 (rete di Simpson).