Svanisce il sogno del Napoli, Dnipro in finale
giovedì 14 maggio 2015
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FC Dnipro Dnipropetrovsk - SSC Napoli 1-0 (and. 1-1)
Yevhen Seleznyov segna il gol che stende il Napoli, e la squadra di Myron Markevych si qualifica per la sua prima finale europea.
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• Il Dnipro si qualifica per la sua prima finale UEFA dopo la vittoria contro il Napoli a Kiev
• La seconda rete di Yevhen Seleznyov nelle semifinali assicura il passaggio del turno alla sua squadra
• Denys Boyko non subisce gol per la quinta partita europea casalinga consecutiva
• Svanisce il sogno del Napoli di ripetere il successo del 1989
• La squadra di Myron Markevych affronterà il Siviglia nella finale di Varsavia il 27 maggio
Come all’andata: Gonzalo Higuaín sbaglia, Yevhen Seleznyov no. E l'FC Dnipro Dnipropetrovsk vola in finale di UEFA Europa League per la prima volta nella sua storia. L’avventura europea dell'SSC Napoli finisce allo stadio NSK Olimpiyskyi di Kiev.
È una partita a scacchi, in campo e sulle panchine. Myron Markevych tiene fuori a sorpresa Nikola Kalinić e lancia Seleznyov al centro dell’attacco; Rafael Benítez se la gioca con Manolo Gabbiadini nel tridente alle spalle di Higuaín e affida le chiavi del centrocampo a Gökhan Inler. Solo panchina per il capitano Marek Hamšík.
Davanti ai settantamila dell'NSK Olimpiyskyi di Kiev, e nonostante il risultato favorevole dell’andata, è il Dnipro a fare la partita. Il Napoli è troppo timoroso, baricentro basso e pochi spazi in avanti. Eppure è azzurra la prima, clamorosa occasione da gol. Una scena vista e rivista sette giorni fa al San Paolo, con Higuaín che trova la profondità su assist di Inler e il suo destro in diagonale disinnescato con i piedi da Denys Boyko. Come all’andata, quando il Pipita fallì tre volte la rete del raddoppio che avrebbe messo in discesa la strada verso la finale di Varsavia.
Fiutato il pericolo dopo soli otto minuti, il Dnipro ricomincia a condurre il gioco. Buona intensità, buon palleggio, ma scarso peso in attacco. Il Napoli dà l’impressione di poter essere più pericoloso, ma guadagna solo un’ammonizione per il mancino Léo Matos autore di un brutto fallo su José Callejón. Sul taccuino dell’arbitro serbo Milorad Mažić finisce anche Gabbiadini, punito al 27’ per un’entrata da dietro su Valeriy Fedorchuk.
La chiave del match, però, è tutta nel duello tra Higuaín e Boyko: è sempre il Pipita il terminale offensivo dell’undici di Benítez, ma sul suo colpo di testa al 28’ su cross dalla sinistra di Faouzi Ghoulam il portiere ucraino si supera in tuffo.
Gol fallito, gol subito? Quasi, perché al 34’ Mariano Andújar devia con la punta delle dita il tiro a giro da fuori area del solito Seleznyov dopo una palla persa da David López.
L’ultimo sussulto del primo tempo è azzurro, ma al 45’ Miguel Britos, in proiezione offensiva, non trova la porta sull’uscita a vuoto di Boyko, più a suo agio tra i pali che sulle palle alte. Si va al riposo sullo 0-0, con il Dnipro virtualmente in finale.
Si ricomincia con gli stessi undici. E con Hamšík ancora in panchina. Cambia il tema, perché il Napoli prova a mettere pressione alla difesa ucraina, ma, inevitabilmente, si espone al contropiede dei calciatori di casa. Come al 49’, quando Seleznyov pesca Valeriy Luchkevych tutto solo sul vertice destro dell’area: diagonale sporco e palla fuori d’un niente. O come al 54’, quando Seleznyov si mette in proprio e chiama Andújar alla parata a terra con un destro potente da centro area.
Benítez decide allora che è giunta l’ora del primo cambio e getta nella mischia Hamšík, in campo dal 55’ al posto di Gabbiadini. Il vento, però, soffia tutto dalla parte del Dnipro e puntuale, al 58’, arriva il gol di Seleznyov: su cross teso dalla sinistra di Yevhen Konoplyanka, l’ariete ucraino è il più lesto di tutti e in torsione, di testa, buca Andújar dopo un corpo a corpo d’altri tempi con Britos.
Dnipro in vantaggio, Napoli sul ciglio del baratro e nuova sostituzione di Benítez: fuori Lorenzo Insigne, dentro Dries Mertens. Il folletto belga prova a dare la scossa e quasi sorprende Boyko con un paio di tentativi di destro dai venti metri ma il risultato non cambia. Gli azzurri le provano tutte, creano una serie di mischie pericolose, ma al 77’ Britos manca la porta e all’80’ Boyko si ritrova il pallone tra le mani dopo una deviazione di un difensore ucraino.
Il forcing finale del Napoli non paga. Anzi, è il Dnipro a fallire il raddoppio con il subentrato Kalinić, murato due volte da Andújar a cavallo del 90’. Ancora più clamorosa la palla gol sciupata dall’altro neo entrato nell’undici di casa, Matheus, che di testa, su calcio di punizione di Ruslan Rotan dalla trequarti, colpisce in pieno la traversa. Finisce 1-0, al Dnipro va bene così.