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Garcia vuole la Roma di Rotterdam

Reduci da otto pareggi nelle ultime nove gare di campionato, i Giallorossi sfidano al Franchi la Fiorentina nel 1° round del derby italiano. “Mi auguro di vedere la squadra di Rotterdam”, dice il tecnico, "Vogliamo superare il turno".

Rudi Garcia, tecnico dell'AS Roma che sfida l'ACF Fiorentina nel derby italiano di UEFA Europa League
Rudi Garcia, tecnico dell'AS Roma che sfida l'ACF Fiorentina nel derby italiano di UEFA Europa League ©AFP/Getty Images

Un “derby” per rilanciarsi. E per rimettere in careggiata una stagione che rischia di prendere una piega sgradita. Otto pareggi nelle ultime nove partite sembrano aver definitivamente allontanato dallo scudetto l’AS Roma, finita a undici punti dalla Juventus e tallonata da SSC Napoli e S.S. Lazio. Anche per questo la UEFA Europa League e la sfida tutta italiana contro l’ACF Fiorentina, nell’andata degli ottavi, assumono un’importanza particolare: ne è consapevole Rudi Garcia, che alla vigilia della gara del Franchi chiede di rivedere la squadra ammirata a Rotterdam contro il Feyenoord.

“Mi auguro di vedere la Roma di Rotterdam”, dice il tecnico francese nella conferenza stampa della vigilia, “quella del Bentegodi contro l’Hellas Verona FC e non l’AC Chievo Verona, o quella degli ultimi 20-25 minuti contro la Juventus. Non parlo di un tempo lontano, per questo sono fiducioso sulle possibilità dei giocatori di fare bene come avvenuto fino a poco tempo fa”.

L’ex allenatore del LOSC Lille confessa di sapere che “la UEFA Champions League non era per noi”, adesso in UEFA Europa League l’obiettivo è “superare il turno e conquistare i quarti”. La Roma dovrà farlo, almeno nei primi 90 minuti, senza il suo capitano Francesco Totti, rimasto nella Capitale per un risentimento ai flessori.

Quella di giovedì sera al Franchi sarà la quarta sfida stagionale tra Roma e Fiorentina e i precedenti sono in perfetto equilibrio: una vittoria a testa, con i Viola che hanno fatto fuori i Giallorossi in Coppa Italia, e un pareggio. Secondo Garcia, quella di UEFA Europa League sarà una partita “diversa perché non si fermerà dopo l’andata, si giocherà per 180 minuti e forse di più. Dobbiamo dimenticare questa cosa, dobbiamo gestire bene le due partite e non fare bene solo giovedì e male al ritorno o viceversa. Qualificarci è il nostro obiettivo, dobbiamo giocare bene le due partite e fare meglio di domenica non sarà difficile”.

La Fiorentina, che ama proporre calcio e tenere il pallone, potrebbe essere l’avversario ideale per esaltare le qualità della Roma, ma Garcia è prudente sull’evoluzione tattica della partita. “A volte le partite sono strane perché ci si aspetta una strategia e poi magari l’avversario ne mette un’altra”, avverte il tecnico dei Giallorossi, “Noi dovremo essere pronti a tutti gli atteggiamenti e mettere in campo la nostra qualità”.

Quello che è certo è che a Firenze saranno di fronte due squadre “spuntate”, visto che la Fiorentina non avrà Mario Gomez e potrà contare su un Khouma Babacar non al 100% e la Roma sarà orfana di Totti. “A noi manca il capitano, a loro Gomez”, riflette il tecnico francese dei Giallorossi, “Però si potrebbero vedere Babacar e Seydou Doumbia. Gli allenatori hanno comunque la possibilità di avere un vero centravanti, se così non sarà ci saranno altre scelte. Un giocatore con qualità differenti potrebbe essere un vantaggio in velocità per loro, senza uno specialista del ruolo. Fare come nella partita di Genova può essere una scelta tattica interessante”.

La Roma dovrebbe puntare forte su Adem Ljajić, grande ex che al Franchi è già andato a segno nella gara di campionato.  “Lui è il nostro miglior marcatore e sarà importante anche per il resto della stagione”, conferma Garcia, “Ho sempre detto che lui è un talento enorme, ha preso consapevolezza che lavorando questo talento sarebbe diventato un’arma devastante per lui e per la nostra squadra. La stagione però non è conclusa e non deve addormentarsi. Restano tre mesi di stagione e resta un giocatore importante, anche perché è stato un esempio”.

“Nei primi sei mesi abbiamo fatto molto bene, ma ci sta un momento in cui cali”, la tesi del serbo, “Sicuramente in alcune partite prendiamo gol e poi ci svegliamo, ma è successo soltanto due o tre volte. Dobbiamo fare sempre il nostro gioco, alla fine andrà bene. Quello che stiamo vivendo non è secondo me una cosa psicologica. Siamo un gran gruppo, che sta attraversando un momento difficile, ma che vuole tornare ai livelli di inizio stagione. Sono sicuro che al Franchi faremo bene”. La UEFA Europa League, del resto, è troppo importante….

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