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Montella vuole una Fiorentina al massimo

Malgrado le assenze degli infortunati Gómez e Cuadrado, i Viola vogliono partire con il piede giusto contro il Paços de Ferreira, nella sfida che segna il ritorno in Europa. Il tecnico: "Non abbiamo alibi, giochiamo per vincere".

Montella vuole una Fiorentina al massimo
Montella vuole una Fiorentina al massimo ©Getty Images

Mario Gómez e Juan Cuadrado sono due perdite pesanti. L’ACF Fiorentina vuole partire però con il piede giusto nella sfida contro il FC Paços de Ferreira, gara inaugurale del Gruppo E di UEFA Europa League: per Vincenzo Montella i Viola non hanno “alcun tipo di alibi”, il loro obiettivo è “fare il massimo” nell’appuntamento che segna il ritorno in Europa dopo tre anni di assenza.

“Al di là degli infortuni, andrà in campo una squadra completa e quanto meno come ruolo non ci mancherà nessuno”, spiega l’Aeroplanino nella conferenza stampa della vigilia, “Ne siamo consapevoli, probabilmente avrei fatto riposare gli stessi giocatori che sono infortunati e quindi non abbiamo alcun tipo di alibi”.

“Ai tifosi dico di stare tranquilli, saremo lo stesso undici in campo”, concorda Borja Valero, “Gli infortuni sono una brutta cosa, ma chi giocherà lo farà nello stesso modo o meglio di quelli che mancheranno. Io? Mi sento bene, a me piace giocare e il posto è la cosa che mi importa meno. Da piccolo giocavo sempre dietro le punte, poi durante la mia carriera sono un po’ arretrato ma sono contento in entrambi i ruoli”.

Senza Gómez, aumenteranno le responsabilità di Giuseppe Rossi: sulle buone condizioni di ‘Pepito’ il tecnico rassicura tutti. “L’intenzione è gestirlo, ma non ha nessun tipo di problema fisico visto che è uno dei pochi giocatori che dall’inizio del ritiro non ha saltato un allenamento, sotto questo punto di vista mi lascia sereno”, sottolinea, “Lui ha bisogno di partecipare sempre all’azione, a grandi linee non cambierà molto il suo modo di giocare: è talmente intelligente come calciatore che riesce ad adattarsi con facilità al compagno di reparto o alle esigenze della Fiorentina”.

La finale allo Juventus Stadium di Torino, il 14 maggio, sarebbe un sogno: darsi traguardi così a lunga scadenza è eccessivo, ma la Fiorentina non vuole porsi limiti. “L’obiettivo è sempre fare il massimo”, chiarisce l’ex tecnico dell’AS Roma, “Ma il massimo si può raggiungere solo se si fa un gradino alla volta. Dobbiamo quindi pensare esclusivamente a questa partita, il resto viene strada facendo. Ma non siamo certo tornati in Europa con il desiderio di partecipare e basta”.

Allenato da Costinha, che nel 2004 vinse la UEFA Champions League con il FC Porto di José Mourinho e che collezionò anche una poco positiva esperienza con l’Atalanta BC in Italia, il Paços è squadra da prendere con le molle. “Ha ottenuto il terzo posto l’anno scorso”, ricorda Montella, “è stato la rivelazione del calcio portoghese e ha giocato i preliminari di UEFA Champions League: una formazione molto tecnica che ha sua arma nel possesso palla. E’ un’avversaria ostica e di livello, ma non potrebbe essere altrimenti”.

Il tecnico ha le idee chiare sull’atteggiamento che servirà all’Artemio Franchi. “Vorrei vedere la miglior Fiorentina: sicura, coraggiosa, consapevole ma anche umile e paziente dove ce n’è bisogno”, la sua ricetta, “Principalmente una squadra, ma non ho dubbi che sarà così. Giochiamo sempre per provare a vincere e sarà così anche giovedì, poi bisogna accettare il verdetto del campo”.

Borja ammette di avere “buone sensazioni”. Un anno fa “sono arrivato qui che la squadra era in costruzione e lo scorso anno abbiamo ottenuto il premio di giocare la UEFA Europa League”, ricorda, “Ora è il momento di godercelo. La cosa più importante è vincere all’esordio, se giochiamo anche bene meglio”. Con Rossi e Gonzalo Rodríguez, lo spagnolo faceva parte del Villarreal CF che nel 2010-11 arrivò fino alla semifinale nella competizione. “Sarebbe bello fare lo stesso cammino o addirittura raggiungere la finale”, conclude Borja, “ma dobbiamo stare calmi e pensare partita per partita”.

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