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E' un Inter da dieci e lode

FK Partizan - FC Internazionale Milano 1-3
Nerazzurri qualificati ai sedicesimi con due gare di anticipo: a Belgrado decidono nella ripresa il subentrato Palacio (doppietta) e Guarin.

Javier Zanetti e Lazar Marković
Javier Zanetti e Lazar Marković ©AFP/Getty Images

Dieci su dieci per l'FC Internazionale Milano. I Nerazzurri si impongono 2-0 sul campo dell'FK Partizan  e centrano il decimo successo esterno stagionale fra tutte le competizioni in altrettante gare disputate, la decima vittoria di fila e, soprattutto, la qualificazione ai sedicesimi di finale di UEFA Europa League con due gare di anticipo nel Gruppo H. A decidere la sfida sono, nella ripresa, una doppietta del subentrato Rodrigo Palacio e un gol di Fredy Guarin.

Ben sapendo che un pareggio significherebbe qualificazione matematica, l'Inter scende in campo con un 4-5-1 decisamente abbottonato a Belgrado, complice anche la forzata assenza di Walter Samuel ed Andrea Ranocchia. L'unica punta nerazzurra è Marko Livaja, mentre il Partizan replica con un più propositivo 4-2-3-1. Non stupisce, dunque, che la squadra di Andrea Stramaccioni lasci il pallino del gioco nelle mani degli avversari fin dall'avvio di gara.

Nelle prima mezz'ora, tuttavia, il predominio territoriale dei serbi si rivela sterile. Se si esclude una punizione telefonata di Nemanja Tomić qualche folata del 18enne talento Lazar Marković, l'Inter non rischia nulla, anzi, si rende pericolosa con un paio di bordate dalla distanza di Guarín e con un tiro dal limite di Livaja, centrale. Unica nota stonata per i Nerazzurri, l'infortunio di Gaby Mudingay, costretto a cedere il posto a Walter Gargano già al quarto d'ora.

Il Partizan, però, si scuote e nel giro di un solo minuto va due volte vicino al vantaggio con Ivan Ivanov. Il difensore bulgaro colpisce per due volte di testa, prima sugli sviluppi di una punizione, poi su azione da corner, ma in entrambi i casi Samir Handanovič si rivela attento e reattivo. Il portiere sloveno non viene più chiamato in causa nella prima frazione, anche se l'imprecisione dell'Inter in fase di impostazione apre spesso varchi potenzialmente invitanti per i padroni di casa.

In avvio di ripresa l'Inter si ripresenta in campo con Rodrigo Palacio al posto di Yuto Nagatomo, ma il tema tattico non cambia. Il Partizan si divora subito una netta occasione per il vantaggio con Aleksandar Miljković, che entrato tutto solo in area confeziona un tiro-cross che non trova compagni al seguito dopo una serie di rimpalli. L'errore si rivela fatale per i serbi, perché i Nerazzurri al 52' passano in vantaggio proprio con Palacio, che da due passi devia in rete di petto un invito di Guarin su malinteso della difesa di casa.

La reazione del Partizan si concretizza con una conclusione di Stefan Šćepović, che costringe Handanovič a rifugiarsi in corner, poi è Milan Smiljanić a chiamare l'estremo nerazzurro a un grande intervento con un rasoterra angolato e potente proprio dal cuore dell'area. Per l'Inter è il momento più difficile dell'incontro, ma gli ospiti sono micidiali in contropiede: al 75' Guarin pesca Palacio nello spazio con i serbi sbilanciati e l'argentino completa la personale doppietta con un rasoterra a incrociare che si insacca a fil di palo.

Antonio Cassano colleziona uno scampolo di partita e regala a Guarin il pallone del 3-0 con un assist delizioso. C'è ancora tempo per il gol della bandiera di Tomić, ma Stramaccioni incassa comunque il successo esterno da dieci e lode e, soprattutto, il passaggio ai sedicesimi con due turni di anticipo.

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