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L’orgoglio salva la Lazio

S.S. Lazio - FK Partizan 2-2
Grazie a un ottimo secondo tempo, la squadra romana riesce a rimontare due reti e ottiene un insperato pareggio.

di Francesco Corda

Grazie a un ottimo secondo tempo, la SS Lazio riesce a rimontare il FK Partizan e a ottenere un insperato pareggio nella terza giornata del Gruppo E della Coppa UEFA. In svantaggio 2-0 all’intervallo in virtù della doppietta di Pierre Boya, la squadra di Domenico Caso raggiunge gli avversari grazie ai guizzi di Paolo Di Canio e Simone Inzaghi, che in precedenza aveva fallito un calcio di rigore. Il pari permette ai biancocelesti di mantenere flebili speranze qualificazione. 

Lazio, quattro volti nuovi
Rispetto alla vittoriosa gara con il Bologna FC in campionato, Caso presenta quattro volti nuovi. Paolo Di Canio prende il posto di César, mentre la difesa è rivoluzionata: Massimo Oddo, Paolo Negro e Fernando Couto rimpiazzano Oscar Lopez, José Talamonti e Matias Emanuel Lequi (gli ultimi due non sono stati iscritti nelle liste UEFA). 

Vermezovic non cambia nulla
Nella squadra serba, il tecnico Vladimir Vermezovic ripropone la stessa identica squadra che due settimane fa ha battuto l’Egaleo FC. Saša Ilic, bomber della squadra nel campionato serbo con sette reti e autore di una doppietta contro la squadra greca, è il giocatore più temuto dai padroni di casa. 

Ospiti, gol a freddo
La squadra serba non ha intenzione di fare da spettatrice e lo dimostra subito. Al 3’ Zoran Mirkovic, ex Juventus e Atalanta, trova un buon varco sulla destra: il suo cross per Boya è perfetto, ma il colpo di testa del giocatore è alto. L’attaccante si riscatta dopo tre minuti. Ivan Tomic, ex romanista, lo serve alla perfezione in verticale tra Couto e Negro: Matteo Sereni esce alla disperata, ma il tocco sotto del camerunense lo beffa. 

Ci prova Inzaghi
La Lazio si sveglia dal suo torpore al 13’. Inzaghi prova il tiro tutto defilato sulla sinistra, ma non riesce a inquadrare lo specchio. Al 22’ l’attaccante biancazzurro riesce a pareggiare, dopo una bella combinazione tra Tommaso Rocchi e Anthony Seric: ma l’arbitro slovacco Anton Stredak, su segnalazione del guardalinee, annulla per fuorigioco millimetrico. 

Boya concede il bis
Dopo una sortita senza effetto di Ilic, la squadra serba colpisce di nuovo. Su un cross dalla destra di Dragan Ciric, Boya può colpire di testa in perfetta solitudine. Sereni riesce miracolosamente a parare, ma il camerunense ribadisce in goal strappandogli il pallone dalle mani. Le proteste dei laziali sono inutili, l’estremo difensore è addirittura ammonito.

Rigore sprecato
Di Canio si fa vedere al 40’, mandando a lato in spaccata dopo una bella percussione di Emanuele Filippini. Tre minuti dopo Boya fa venire ancora i brividi ai tifosi biancazzurri, ma il suo piatto destro – su perfetto assist di Simon Vukcevic – termina alto di un soffio. La Lazio potrebbe accorciare le distanze allo scadere, quando il direttore di gara sanziona con il rigore una trattenuta di Nenad Djordjevic a Inzaghi: sul dischetto si presenta lo stesso attaccante, ma Ivica Kralj respinge il tiro. 

Di Canio, che guizzo
A inizio ripresa Caso si gioca la carta César: il brasiliano prende il posto di Rocchi. Ma sono ancora i serbi a rendersi pericolosi, prima con Boya e poi con Ciric. Poi sale in cattedra Di Canio: su un bel cross di Seric, Inzaghi non riesce a colpire di testa. Ma alle sue spalle c’è proprio il numero 9 della Lazio, che con un destro sotto misura fulmina Kralj e riduce lo svantaggio. 

Assalti della Lazio
I ragazzi di Caso sembrano trasformati. Al 55’ Roberto Muzzi, subentrato a Christian Manfredini, non riesce a colpire di testa su spiovente di Di Canio: Ifeani Emeghara libera, ma lo fa sui piedi di Filippini che però non trova la porta. Al 58’ Sereni respinge di piede una botta a colpo sicuro di Ilic, due minuti dopo Negro in spaccata non centra lo specchio su una punizione calciata da Oddo. 

Inzaghi si riscatta
Al 66’ Vermezovic richiama Ciric per far spazio a Branimir Petrovic, ma la pressione dei padroni di casa non si allenta. Muzzi su lungo spiovente di Oddo sfiora di testa il 2-2, che Inzaghi realizza invece al 73’: l’assist di César è al bacio, l’attaccante biancazzurro non deve far altro che spingere il pallone in rete. L’Olimpico esplode. 

Miracolo Sereni
La squadra di Caso si sbilancia e gli ospiti sfiorano il goal in contropiede. Prima Miroslav Radovic (subentrato a Vukcevic) di testa, poi Petrovic arrivano alla conclusione, ma in entrambe le circostanze Sereni è attentissimo. Caso si gioca la carta Goran Pandev, che rileva Seric. Dall’altra parte Bayic sostituisce uno sfinito Seric. Ma è troppo tardi, nonostante i sei minuti di recupero concessi dall’arbitro e il clamoroso goal fallito da Tomic: a Roma finisce 2-2. 

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