Perché l'Atalanta è speciale?

Anno di fondazione: 1907
Soprannome: Orobici (dagli Orobi, la popolazione preistorica che abitava le valli bergamasche), la dea

Titoli in competizioni UEFA per club
• Nessuno

Titoli in competizioni nazionali (il più recente tra parentesi)
Coppa Italia: 1 (1963)

• La società è stata fondata nel 1907 e prende il nome da una figura della mitologia greca (da qui il soprannome "la dea"). Per evitare il matrimonio, Atalanta diceva ai suoi pretendenti che li avrebbe sposati solo se l'avessero battuta in una gara di velocità, e che avrebbe ucciso chiunque non ci fosse riuscito. Dopo molti tentativi falliti, alla fine ci riuscì Ippomene, che sposò la ragazza.

• L'Atalanta ha uno dei migliori vivai d'Italia e ha dato i natali calcistici a campioni come Gaetano Scirea, Antonio Cabrini, Roberto Donadoni e Alessio Tacchinardi. Il talent scout più importante del club è stato Mino Favini, che oggi ha 81 anni ed è in pensione. Soprannominato "il mago di Meda", ha spiegato: "Ci piaceva come lavorava l'Ajax con i giovani. Non contavano i risultati in campo: a loro interessava solo spiegare ai ragazzi come giocare a pallone".

• Oggi, il vivaio nerazzurro è più che mai in piena attività. Il terzino Davide Zappacosta, autore di un gol con il Chelsea alla prima giornata di UEFA Champions League, proviene dall'Atalanta. I prossimi in rampa di lancio? Alessandro Bastoni (acquistato dall'Inter ma lasciato in prestito a Bergamo), Filippo Melegoni e Christian Capone (in prestito al Pescara). "Posso dire che i nati nel 1999 sono sopra la media per qualità", ha spiegato Favini.

• Prima di vincere EURO 1968 con l'Italia e la Coppa dei Campioni con la Grande Inter nel 1964/65, Angelo Domenghini si è ritagliato un posto speciale nella storia dell'Atalanta, segnando una tripletta a San Siro in finale di Coppa Italia 1963 contro il Torino (3-1). Si tratta dell'unico trofeo vinto finora dai bergamaschi.

Alejandro Gómez, detto 'Papu'©Getty Images

• Alejandro Gómez, il giocatore più rappresentativo dell'Atalanta, può vantare una hit in suo onore. Soprannominato 'Papu' (perché sua mamma lo chiamava 'Papuchi'), ha ispirato il pezzo "Baila Como El Papu" di DJ Matrix (Matteo Schiavo). La canzone ha avuto grande successo su YouTube, con oltre 12 milioni di visualizzazioni. "Era nata per scherzo, ma è diventata molto popolare in Spagna, Argentina e Perù - ha spiegato DJ Matrix -. I bambini la adorano".

• Nella stagione 1987/88, l'Atalanta appassionò l'Italia intera arrivando in semifinale di Coppa delle Coppe pur giocando in Serie B (era retrocessa nel 1986/87 perdendo poi la finale di Coppa Italia contro il Napoli). La squadra, allenata da Emiliano Mondonico e trascinata in campo dall'ex nazionale svedese Glenn Strömberg, eliminò Merthyr Tydfil, OFI Crete e Sporting CP prima di perdere contro i futuri campioni del Mechelen, che in porta schieravano il grande Michel Preud'homme.

• Gli orobici hanno dato il meglio in Europa anche in Coppa UEFA 1990/91. Con Paulo Caniggia in attacco, hanno eliminato la Dinamo Zagabria di Davor Šuker e Zvonimir Boban e quindi il Colonia. Ai quarti, però, sono usciti nuovamente contro i futuri campioni, l'Inter di Lothar Matthäus e Jürgen Klinsmann.

• Attualmente, la squadra gioca le gare di UEFA Europa League a Reggio Emilia. Ma lo stadio Atleti Azzurri d'Italia è stato acquistato da poco dalla città di Bergamo e verrà ristrutturato dal prossimo anno. La Curva Pisani, che ospita i tifosi più appassionati, prende il nome da Federico Pisani, attaccante nerazzurro scomparso in un incidente d'auto nel 1997 a soli 22 anni. A lui è intitolato anche il campo di allenamento di Zingonia.

• Il presidente del club è un ex giocatore dell'Atalanta. Antonio Percassi iniziò la carriera affiancando Gaetano Scirea in difesa ma lasciò il club nel 1977 per poi intraprendere una carriera imprenditoriale di successo.

• Il portiere Etrit Berisha ama il pericolo e sta prendendo la licenza di volo dopo aver apprezzato le acrobazie del quadriposto di un amico. "È molto emozionante stare lassù, si vede l'infinito e mi sento libero", ha commentato il nazionale albanese. Tuttavia, l'estremo difensore non è libero di tirare i calci di rigore, come faceva in Svezia con il Kalmar. "Mi piacerebbe, ma in Italia la gente non è abituata a vedere i portieri sul dischetto - ha commentato -. Ha paura che ci sia un contropiede se sbagliano, ma io non sbaglio mai".