UEFA.com funziona meglio su altri browser
Per la migliore esperienza possibile, consigliamo Chrome, Firefox or Microsoft Edge.

Ma quale miracolo? Magnanelli racconta il Sassuolo

Arrivato al Sassuolo quando la squadra era ancora in Serie C2, il centrocampista Francesco Magnanelli ci racconta i segreti dell'incredibile cavalcata della squadra emiliana.

Francesco Magnanelli è arrivato al Sassuolo nel 2005
Francesco Magnanelli è arrivato al Sassuolo nel 2005 ©Getty Images

Quando Francesco Magnanelliè arrivato al Sassuolo nel 2005, la squadra emiliana era in Serie C2. Quest'anno gioca da protagonista in Europa e il 31enne di Umbertide è ancora un punto di forza del centrocampo. A UEFA.com racconta questa incredibile cavalcata.

UEFA.com: Capitano del Sassuolo in una vittoria per 3-0 contro una squadra blasonata come l'Athletic Club. Potevi immaginarti una cosa del genere quando sei arrivato a Sassuolo?

Francesco Magnanelli: No, sinceramente no. La partita contro il Bilbao è stata una serata magica.  Ma tornando a casa, paradossalmente mi è sembrata una serata normale. Poi se penso a tanti anni fa, non avrei mai immaginato di poter arrivare a un traguardo del genere. E tra qualche anno, guardando indietro, risalterà anche di più. Adesso sono felice, contentissimo ma anche sereno.  Favole e miracoli non esistono. Qui c’è solo tantissimo lavoro. Forse miracolo perchè la città è piccola e la squadra non ha una grande storia alle spalle, ma dietro c’è solo tantissimo lavoro da parte di una società fortissima che tante piazze ci invidiano.

UEFA.com: Tu hai vissuto tutta questa cavalcata del Sassuolo. Raccontacela un po’…

Magnanelli: Potrei scriverci un libro. Sapete benissimo in 12 anni quante avventure ci sono state, quanti compagni, quanti mister, quante situazioni. Quanti momenti belli e brutti ho vissuto qua. Ho visto crescere una società e una piazza in modo esponenziale. Siamo cresciuti insieme. Con una programmazione che la società ha sempre cercato di fare con gli uomini giusti, gli allenatori giusti e uno zoccolo duro che è andato avanti negli anni. Poi le situazioni cambiano, i palcoscenici cambiano. Il mio merito è quello di essermi fatto apprezzare giorno dopo giorno, e ho la fortuna di essere ancora qua.

Highlights: Sassuolo 3-0 Athletic

UEFA.com: Hai anche ricevuto le chiavi della città dal sindaco. Come ci si sente?

Magnanelli:  Un momento particolare. In pochi hanno avuto il privilegio di poterle ricevere. Non so fin quanto è meritato. Ci sono tantissimi altri personaggi importanti in questa città, in questa provincia. Per me è un grandissimo onore. E’ una cosa strana, particolare, sono molto affezionato a questo posto perchè è tanti anni che sono qua. Al di là del calcio, la mia famiglia, i miei bimbi sono nati qua. C’è tantissimo altro, oltre al rettangolo di gioco. Ho conosciuto persone fantastiche, ho amici strettissimi.

UEFA.com: E quanti sono i meriti di Eusebio Di Francesco?

Magnanelli: Beh è normale che a capo di tutto questo ci sia chi il campo lo vive tutti i giorni. Lui è l’attore principale, il regista. Tantissimi meriti sono i suoi perchè ha saputo costruire, ha saputo rimettersi in discussione, ha portato una mentalità di lavoro importante e l’inserimento dei giovani è un suo grande successo. Si è affidato a gente di esperienza che gli può dare una mano e non ha avuto paura di inserire dei giovani. Poi schiera una squadra che propone sempre calcio, vuole divertirsi e vuole sempre giocarsela con chiunque. 

In squadra abbiamo i giovani italiani più forti. Lirola, Pellegrini, Ricci, Domenico [Berardi], Mazzitelli, Sensi.. Abbiamo un potenziale giovanile davvero importante e in questo contesto possono crescere. Noi più grandi ci mettiamo a disposizione e loro fanno altrettanto con noi. Un connubio vincente.

UEFA.com: Quanto aiuta questi giovani il poter giocare in Europa League?

Magnanelli: Tantissimo. Una competizione in più ti permette di giocare di più, di confrontarti con mentalità e stili di gioco diversi, è una crescita fondamentale e costante. Sia per chi ha una certa età, sia per i più giovani. La competizione europea è una scuola per il futuro davvero molto importante.

UEFA.com: La prossima a Genk. Ci andate con più fiducia?

Magnanelli: Io conosco troppo bene il calcio per sbilanciarmi. Sicuramente cercheremo di andare a fare la nostra partita e portare a casa più punti possibili. Non eravamo presuntuosi dopo la sconfitta contro la Juve e non siamo fenomeni adesso. Si fa presto a tornare giù nel calcio.