Napoli, un settebello che fa sognare
giovedì 4 febbraio 2016
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Battendo la Lazio, il Napoli ha infilato la settima vittoria di fila in campionato, eguagliando il record del 1987/88. E con Insigne-Higuaín in formato Maradona-Careca, i motivi per sognare lo Scudetto non mancano...
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Che il Napoli infili un successo dietro l'altro ormai non fa più notizia, ma la vittoria ottenuta contro la Lazio nel turno infrasettimanale ha un valore tutto speciale: era dal 1987/88, infatti, che i partenopei non infilavano sette acuti consecutivi in campionato.
Allora era il Napoli di Maradona, Careca e Bruno Giordano. Ora a farla da padroni sono i vari Gonzalo Higuaín, Lorenzo Insigne e Marek Hamšík, ma i risultati non cambiano. Anzi, forse sono ancora più convincenti perché, oggi più che ieri, i successi azzurri passano non tanto dagli spunti individuali, ma dal gioco plasmato da Maurizio Sarri.
La prova offerta all'Olimpico, del resto, non ha lasciato dubbi: partenza lanciata nel primo tempo, doppio vantaggio conseguito nel giro di pochi minuti e poi gestione del risultato, seppur con qualche brivido. Sarri il perfezionista, tuttavia, sembra non volersi accontentare.
"Siamo stati bravi a capire subito quali erano le chiavi per vincere, ma dopo il 2-0 non mi è piaciuto l'atteggiamento - ha sottolineato il tecnico -. Non siamo una squadra pensata per gestire e io non amo questo tipo di mentalità, anche perchè non la ritengo adatta a noi".
Ad aprire le danze contro la Lazio è stato il solito Higuaín, che turno dopo turno continua a macinare numeri impressionanti. Il Pipita si è regalato all'Olimpico il 23esimo gol stagionale in Serie A e continua a viaggiare alla spaventosa media di un rete a partita. Numeri che non hanno nulla da invidiare a quelli di due "mostri" come Lionel Messi e Cristiano Ronaldo.
Ma se l'argentino è il centro di gravità permanente di questo Napoli, intorno a lui orbitano tanti giocatori che a turno eseguono alla perfezione il ruolo di secondo violino. All'Olimpico è toccato a José María Callejón, autore del gol del raddoppio e tornato finalmente costante e concreto sottoporta dopo un'inizio di stagione un po' opaco.
"Segnare è sempre bello, ma oggi conta più il successo che il mio gol - ha dichiarato a fine gara lo spagnolo -. Era una trasferta molto difficile, siamo stati bravi a sbloccare la partita e a chiuderla in pochi minuti. Oggi era importantissimo vincere per proseguire il cammino positivo.
C'è poi il folletto Insigne, autore del delizioso assist per il raddoppio di Callejón e ansioso di convincere il Ct Antonio Conte - in tribuna all'Olimpico - ad arruolarlo per UEFA EURO 2016. Nei giorni scorsi persino Maradona aveva elogiato le giocate di Lorenzo il Magnifico, ma il fantasista napoletano preferisce restare coi piedi per terra.
"Siamo venuti a Roma senza timore, rispettando l'avversario ed espeimendo il nostro gioco come sempre - ha spiegato Insigne -. Non era facile conquistare i tre punti, era una gara molto impegnativa e siamo riusciti a portarla a casa. Non dobbiamo pensare alle altre squadre, ma solo al nostro campionato. Solo così potremo dare il massimo fino alla fine".