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La prima conferenza di Jürgen Klopp a Liverpool

Jürgen Klopp ha detto in conferenza stampa che questo era il "momento perfetto" per diventare l'allenatore del Liverpool e ha poi parlato delle sue vacanze di quattro mesi, dei suoi obiettivi e di perché si consideri "normal one".

Jürgen Klopp in posa con una maglietta del Liverpool ad Anfield
Jürgen Klopp in posa con una maglietta del Liverpool ad Anfield ©AFP/Getty Images

Sul suo arrivo...

Da un paio di giorni sapevo che sarei tornato in gioco. Essere qui, in uno dei più importanti club del mondo è per me più di quanto potessi immaginare. Mi è stata data la possibilità di provare a dara una mano in una situazione che non è così difficile come la gente crede. Certo, non è tutto perfetto in questo momento, ma sento che sia la scelta giusta e mi sento molto orgoglioso di essere qui.

Sul perché abbia accettato la proposta del Liverpool...

Il calore dei tifosi, come la gente di Liverpool viva per il calcio, i sostenitori del Liverpool sparsi in tutto il mondo. Questo non è un club normale, è speciale. In carriera ho avuto altri due club speciali, ovvero il Mainz e il Borussia Dortmund, quindi essere qui e provare ad aiutare il Liverpool è il perfetto passo successivo.

Sulla Premier League...

La Premier League è uno dei campionati più difficili del mondo. Cinque, sei o sette squadre potrebbero tranquillamente vincere il campionato, ma alla fine solo una ci può riuscire. Alle altre rimane la delusione e la consapevolezza di aver fatto male.

È un buon momento per ricominciare. Non è importante vincere la Premier League al termine della stagione, ciò che conterà sarà solo giocare le partite a modo nostro, e che i giocatori sentano la fiducia dell'ambiente e dei tifosi. I giocatori devono sentire la differenza sin da adesso e devono essere consapevoli di poter soddisfare le aspettative di tutti: dei tifosi e della stampa. Bisogna cambiare l'atteggiamento, i dubbiosi devono diventare fiduciosi.

Guarda: il cammino di Klopp verso la finale di UEFA Champions League del 2013

Sulla collaborazione con la commissione trasferimenti del Liverpool...

Non sono uno stupido. Io ho la prima e ultima parola, in mezzo possiamo discutere di tutto, quindi mi sembra ragionevole. Vogliamo parlare solo di buoni giocatori. Non sono un genio, non conosco più del resto del mondo, non ho informazioni perfette, quindi mi sembra tutto molto semplice.

Sulla pressione al Liverpool...

Conosco la storia della società e so che parlando di calcio, Anfield è uno dei posti migliori del mondo. Mi sento una persona molto fortunata. Non vedo l'ora di dirigere il primo allenamento e la prima partita. Sono preparato e rilassato, in fondo sono stato in vacanza quattro mesi. Tutto è perfetto e io mi sento al massimo della forma.

Sull'attesa di una vittoria in campionato del Liverpool dal 1990...

Venticinque anni sono davvero tanti. Tutti ci hanno provato a vincere nuovamente ma la storia per noi deve essere solo un punto di partenza perché non si mette la storia in uno zaino e si porta a spasso tutto il giorno. Voglio vedere un primo passo già nella prossima settimana ma non voglio paragoni. Il Liverpool è un grande club con una grande squadra e un potenziale enorme. Abbiamo tutto qui. Proviamo a iniziare un nuovo cammino, questo è il momento perfetto per provarci.

Il 'normal one' ad Anfield
Il 'normal one' ad Anfield©Getty Images

Ti senti uno 'special one', come si era definito José Mourinho al suo arrivo in Inghilterra?

Io sono assolutamente una persona normale. Io vengo dalla Foresta Nera, mi madre potrebbe guardare questa intervista in TV. Se volete proprio definirmi in qualche maniera, chiamatemi il 'normal one'!

Sulla sua vita dopo l'addio al Dortmund...

Ho trascorso vacanze normali. Ho 48 anni, per la maggior parte della mia vita non ho avuto i soldi necessari per permettermi delle vacanze e quando li ho avuti mi è mancato il tempo. Ho avuto quattro mesi a disposizione, ed è stato molto bello. Sono stato con la mia famiglia, ho giocato a tennis, ho guardato tante partite di tutto il mondo. Pensavo che avrei avuto ancora più tempo e invece eccomi qui. Sono molto rilassato.

Quando ho lasciato il Dortmund mi sono detto che sarei rimasto a guardare e avrei valutato eventuali proposte. Tutti sanno quanto sia valido l'entourage del Liverpool. Ci siamo incontrati e dopo il nostro colloquio tutto è stato chiaro: basta vacanze, si torna in campo.

©AFP/Getty Images
©Getty Images
©AFP/Getty Images
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