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Dall'altra parte della Mole

Dopo il passaggio al Torino dell'ex attaccante della Juventus Amauri, UEFA.com passa in rassegna cinque giocatori che hanno scritto la storia del club granata, pur avendo un passato a strisce bianconere. Da Borel a Immobile.

Gli ex juventini del Torino ©Getty Images

Approdato alla fase a gironi di UEFA Europa League, il Torino aveva la necessità di rimpiazzare rapidamente Alessio Cerci, passato al Club Atlético de Madrid. L’uomo giusto è stato identificato in Amauri, centravanti d’esperienza prelevato dal Parma FC.

Il 34enne, oltre ad aver indossato la maglia della nazionale italiana per una volta, ha messo a segno 18 reti in due stagioni con la maglia dei Ducali. La parentesi in maglia bianconera è stata subito archiviata dall’italo-brasiliano, che ha commentato: “La Juve è il passato, io vivo nel presente. Adesso sono al Toro e penso solamente a far bene con questa maglia. Sarebbe fantastico sia per me che per i tifosi riuscire a segnare alla Juve”.

Amauri ha realizzato in Serie A 17 reti in 71 partite con i Bianconeri e la maglia granata è la decima della sua carriera italiana. L’attaccante diventa anche il quinto giocatore nella rosa attuale del Torino ad aver indossato la maglia della Juventus in passato: gli altri sono Emiliano Moretti, Cristian Molinaro, Antonio Nocerino e Fabio Quagliarella.

UEFA.com ha selezionato cinque giocatori che sono entrati nella storia del Torino, pur avendo un passato a strisce bianconere.

©Getty Images

Felice Bore
Borel fa parte della nazionale italiana che nel 1934 vince la Coppa del Mondo FIFA, ma è anche uno dei migliori attaccanti di sempre nella storia della Juventus. La sua presenza è fondamentale nelle vittorie degli scudetti del 1933, 1934 e 1935. In queste stagioni segna 30, 36 e 20 reti, un vero e proprio attaccante di razza. Soprannominato ‘Farfallino’ per l’elegante stile di corsa e per il tocco palla delicato, la carriera di Borel è stata, tuttavia, minata dagli infortuni. Passa al Torino nella stagione 1941/42 dopo nove campionati con la maglia della Juve, e segna sette reti in 25 partite di Serie A. Borel è ritenuto fondamentale dell'introduzione del 'Sistema', schema di gioco che fece le fortune del ‘Grande Torino’ di Valentino Mazzola.

 

©Getty Images

Guglielmo Gabetto
Attaccante di quello storico Torino che ha vinto il primo campionato nel 1942/43, prima di dominare il calcio italiano per cinque anni, fino alla strage di Superga del 4 maggio 1949. L’aereo, che trasportava l’intera squadra Granata, si schianta sulla basilica di Superga, 31 le vittime, compreso Gabetto. Nato e cresciuto a Torino, Gabetto era un giocatore di immensa classe, famoso per le sue conclusioni spettacolari spesso in acrobazia. Mattatore irriverente, cercava sempre di segnare ‘reti impossibili’. Rinomato per amare la bella vita, gli abiti firmati e la ‘brillantina’, che usava in gran quantità, si guadagnò il soprannome di ‘Barone’. Il cecchino granata giunge dalla Juventus nel 1941, dopo aver segnato 85 reti in 164 incontri. Carriera già al tramonto a 25 anni? Inutile dire che non era proprio così: Gabetto continua a segnare. Le reti con la maglia del Toro sono 92 in 166 partite.

©AFP

Néstor Combin
Nato in Argentina ma cresciuto in Francia, Combin passa alla Juventus dall’Olympique Lyinnais nella stagione 1964/65, e mette a segno dieci gol nella sua unica stagione con la maglia dei Bianconeri, con cui vince anche una Coppa Italia. Dopo una breve parentesi con l’AS Varese 1910, il possente attaccante, soprannominato ‘la foudre’ – folgore -, si accasa col Torino nel 1966 e segna 31 reti in 106 partite in Serie A, vincendo la Coppa Italia nel 1968. Particolarmente toccante la tripletta messa a segno nel derby vinto 4-0 contro la Juve pochi giorni la morte della leggenda granata Luigi Meroni, investito da un’auto nel centro di Torino.

©Getty Images

Pasquale Bruno
Difensore aggressivo vecchio stampo, Bruno vince, con la maglia della Juventus, Coppa Italia e Coppa UEFA sotto la guida di Dino Zoff nel 1990, prima di passare ai rivali del Toro l’estate seguente. Difensore senza mezze misure, viene soprannominato ‘O Animale’ per via del suo agonismo ai limiti del regolamento, Bruno vince i pregiudizi per il suo passato e diventa una vera e propria bandiera per i tifosi granata. “Ero un tifoso della Juve quando ero piccolo, come la maggior parte delle persone del sud Italia – racconta -, ma con il Torino e i suoi tifosi è stato amore a prima vista. I tifosi hanno visto quanto tenevo alla maglia del Toro, e hanno dimenticato il mio passato”. Con il Torino, Bruno raggiunge la finale di Coppa UEFA nel 1992, ma perde contro l’Ajax in modo a dir poco sfortunato. La stagione seguente, invece, il Torino di Pasquale Bruno vince la Coppa Italia.

©Getty Images

Ciro Immobile
Nato a Napoli, Immobile si forma nella scuola Juve e debutta in prima squadra il 14 marzo 2009, subentrando al posto di Alessandro Del Piero, nella partita vinta per 4-1 contro il Bologna. Segna appena cinque reti nella prima stagione da titolare in Serie A al Genoa CFC. Ma è con la maglia del Torino, nella stagione 2013/2014, che Immobile si consacra definitivamente come top player. È una stagione sensazionale. Immobile segna 22 reti e diventa il capocannoniere della Serie A, primo giocatore granata a riuscirci dopo Francesco Graziani nel 1977. Grazie ai suoi gol, il Torino si guadagna un posto in UEFA Europa League, mentre per lui il futuro prende una svolta inaspettata: a bussare alla porta del Toro è il Borussia Dortmund.

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