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Un traguardo da sogno per Velasco Carballo

In un'intervista esclusiva a UEFA.com, l'arbitro della finale di UEFA Europa League tra Porto e Braga parla del suo incarico alla Dublin Arena e delle sue aspettative.

Carlos Velasco Carballo ©Sportsfile

Carlos Velasco Carballo si prepara a raggiungere un traguardo importante nella sua carriera: arbitrare la finale di UEFA Europa League tra FC Porto ed SC Braga. In un'intervista esclusiva a UEFA.com, il direttore di gara di Madrid, 40 anni, parla del suo incarico alla Dublin Arena e di ciò che significa per lui.

UEFA.com: è la partita più importante della sua carriera?

Carlos Velasco Carballo: sì, è senza dubbio quella di più alto profilo. Essere qui è un sogno. Ero già orgoglioso di aver diretto lo spareggio del campionato egiziano due anni fa, ma è un'esperienza totalmente diversa dal calcio europeo. Ho anche arbitrato la gara di Supercoppa spagnola e le semifinali di UEFA Champions League e Coppa del Re. Ho avuto la fortuna di arbitrare tante partite importanti. Mi mancano la Coppa del Mondo e i Campionati Europei, ma lavorerò per arrivarci.

UEFA.com: quando le è stato detto che avrebbe arbitrato la finale? Come si è sentito?

Velasco Carballo: me lo hanno detto lunedì per telefono. È stato uno dei giorni più felici della mia vita. Indimenticabile.

UEFA.com: come si prepara per la partita, sia individualmente che con gli altri cinque colleghi?

Velasco Carballo: una delle mie qualità principali è la preparazione. Guardo più partite possibili delle due squadre: ne ho viste quattro ciascuna, osservando le tattiche, i calci piazzati, l'assetto difensivo e quello offensivo. Poi ci sono la preparazione fisica e, visto che è una finale, tanti altri dettagli. Oggi [martedì] abbiamo svolto l'allenamento prepartita e stasera avremo una riunione nella quale guarderemo dei video. Domani ci preoccuperemmo degli aspetti amministrativi, poi ci incontreremo di nuovo e parleremo del lavoro di gruppo.

UEFA.com: ha familiarità con la sperimentazione dei due assistenti di linea supplementari?

Velasco Carballo: ho avuto la fortuna di partecipare alle prime prove durante un torneo Under 19 in Ungheria. Per me non sarà un problema perché ho molta esperienza in questo senso. Prima della partita bisogna collaudare il sistema di comunicazione, perché i messaggi tra di noi devono essere brevi, chiari e concisi. Bastano una o due parole, come "rigore, niente, fallo". Altrimenti, con il rumore del pubblico e sei persone che parlano, si può perdere il filo. Bisogna prendere decisioni ed eventualmente parlarne dopo.

UEFA.com: quanto tempo ha impiegato a raggiungere questo traguardo e quali ha già raggiunto in carriera?

Velasco Carballo: ho iniziato ad arbitrare a 16 anni, per un totale di 24 stagioni. A parte essere figlio dei miei genitori, è la cosa che ho fatto più a lungo nella mia vita, più di essere padre, marito o ingegnere. Ho frequentato diversi corsi UEFA e devo menzionare il programma per talenti e mentori che ho avuto il privilegio di frequentare 18 mesi fa. Due esperti ti fanno da insegnante, lavorano con te e ti danno consigli. È un grande progetto. Inoltre, sono arbitro internazionale da tre anni. Dopo 21 stagioni e cinque anni nel massimo campionato spagnolo, ne sono entusiasta.

UEFA.com: ora fa l'arbitro a tempo pieno?

Velasco Carballo:sì, un anno e mezzo fa ho lasciato il mio impiego in una multinazionale per dedicarmi solo all'arbitraggio. Il calcio di altissimo livello richiede tempo, spostamenti, preparazione, studio e allenamento, dunque non è compatibile con un lavoro a tempo pieno. Per questo mi sono dedicato anima e corpo ad arbitrare.

UEFA.com: che cosa spera per la finale? Ci sarà anche la sua famiglia?

Velasco Carballo: mi aspetto una partita vivace, tanta passione da parte di tutti e due squadre che lottano per vincere la coppa, dopo tutte le energie spese per arrivare fin qui. Spero che tutti si divertano, a prescindere dal risultato. Mia moglie verrà a vedere la partita, mentre il resto della mia famiglia, tra cui i miei figli Álvaro e Javier, sarà a Madrid a fare il tifo per me davanti alla televisione.

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