UEFA.com funziona meglio su altri browser
Per la migliore esperienza possibile, consigliamo Chrome, Firefox or Microsoft Edge.

L'Atlético al centro della scena

Atlético Madrid e Fulham hanno sempre vissuto all'ombra di avversarie cittadine più blasonate e ad Amburgo è toccat agli spagnoli guadagnarsi il centro della scena.

L'Atlético al centro della scena
L'Atlético al centro della scena ©Getty Images

I cori dei tifosi del Club Atlético de Madrid e del Fulham FC in attesa della prima finale di UEFA Europa League sono stati quanto mai appropriati.

Non solo perché Hugh Grant, forse il tifoso più celebre della formazione londinese, è stato protagonista del film "Scrivimi una canzone", ma anche perché in Europa le squadre hanno sempre riservato emozioni degne di una sonata romantica.

In passato, il Fulham era di proprietà di Tommy Trinder, attore di teatro, radio e TV il cui tormentone era "You lucky people". Ma i tifosi londinesi, che ad Amburgo cercavano il primo trofeo in 131 anni di storia, non sono certo stati fortunati.

La gara contro l’Atlético dopo il successo in semifinale contro l’Hamburger SV era appena la seconda finale per il Fulham. Quella di FA Cup del 1975, persa contro il West Ham United FC, aveva ispirato l'uscita del disco "Y Viva El Fulham" che aveva, guarda caso, un titolo spagnolo.

Altrettanto dolorosa è stata la sconfitta più celebre dell’Atlético, quella in finale di Coppa dei Campioni 1974. Dopo essersi trovata a 60 secondi dalla vittoria ai supplementari contro l’FC Bayern München, la squadra della capitale ha subito un pareggio rocambolesco e ha finito per perdere la finale di ripetizione per 4-0.

Per gli spagnoli, la sconfitta di Bruxelles rappresentò una nuova tappa lungo il cammino dei sogni infranti. Dopo la vittoria della Coppa delle Coppe UEFA del 1962 contro l’ACF Fiorentina a Stoccarda, arrivarono infatti le sconfitte a Rotterdam (Coppa delle Coppe 1963 contro il Tottenham Hotspur FC) e Lione (Coppa delle Coppe 1986 contro l’FC Dynamo Kyiv).

Giocare la quinta finale europea in Germania offriva qualche speranza alla squadra di Quique Sánchez Flores, che non vinceva un titolo qualsiasi da 14 anni. Tutto sembrava concretizzarsi al 32',  quando Diego Forlán realizzava la quinta rete in Europa League dopo quella eroica in semifinale contro il Liverpool FC.

Ma l’Atlético è sempre l’Atlético, e su una distrazione subiva il pareggio di Simon Davies dopo 5’. Forse è per questo che l’inno della squadra dice “Qué manera de sufrir! ("Che modo di soffrire!"). Se non altro, il Fulham indossava la maglia da trasferta, ricordando ai Colchoneros gli acerrimi rivali del Real Madrid.

Non che il colore sia mai mancato sulle rive del Manzanares: Jesús Gil, ex presidente dell’Atlético, aveva infatti festeggiato gli ultimi trofei (campionato e Coppa del Re nel 1996) a cavallo di un elefante per le strade della capitale.

Il proprietario del Fulham, Mohamed Al-Fayed, non è stato da meno: una volta, nei suoi magazzini Harrods nel centro di Londra ha "assunto" un cobra vivo per proteggere il banco delle scarpe.

Mentre la gara alla Hamburg Arena volgeva al termine, tutti si chiedevano quale delle due squadre avrebbe salvaguardato la reputazione del proprio paese nella nuova UEFA Europa League. Tre formazioni spagnole (Real Madrid CF, Valencia CF e Sevilla FC) e tre inglesi (Tottenham Hotspur, Liverpool e Ipswich Town FC) avevano già vinto la Coppa UEFA, antenata della competizione.

L’Atlético, osservato dal principe Felipe, sbagliava una ghiotta occasione con Sergio Agüero nei primi minuti dei supplementari. Il No10, però, si faceva perdonare a 5' dal termine, sfuggendo sulla sinistra e facendo partire un cross perfetto deviato in rete da Forlán. Una gioia immensa per l’Atlético, ma anche il finale più triste per la grande avventura del Fulham.

Scelti per te