De Rossi: Core de Roma
martedì 16 febbraio 2010
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Uno dei principali artefici della rinascita giallorossa parla a UEFA.com dello stato di forma della squadra, di fedeltà alla bandiera e dell'arrivo del 'Nuovo Batistuta'.
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L'arrivo di Claudio Ranieri a inizio novembre sembrava destinato a coincidere con una delusione. Invece l'AS Roma si è riportata in corsa su tre fronti con una prodigiosa serie di 20 partite senza sconfitte (di cui le ultime nove vinte). Daniele De Rossi, uno degli artefici della rinascita giallorossa, parla a UEFA.com dello stato di forma della squadra, di fedeltà alla bandiera e dell'arrivo del 'nuovo Batistuta'.
Per parlare di fedeltà ai colori giallorossi non si può prescindere da Giacomo Losi, protagonista di un episodio storico nel gennaio del 1961. Mentre la Roma pareggiava 2-2 contro l'UC Sampdoria, il difensore si infortunò, decidendo tuttavia di rimanere in campo. Zoppicante, il giocatore entrò nella leggenda segnando su calcio d'angolo e regalando ai suoi la vittoria. Nonostante fosse di Soncino, vicino Milano, Losi venne soprannominato "Core de Roma".
Losi fu il primo fedelissimo alla maglia giallorossa, collezionando 450 presenze dal 1955 al 1969. Il suo record è stato superato solo da Francesco Totti all'inizio del 2007. Per molti, De Rossi sarà il prossimo. "Penso che sia molto importante avere giocatori locali - commenta il centrocampista -. Può essere difficile, perché sei molto coinvolto emotivamente se le cose non vanno bene, ma è fantastico soprattutto per i tifosi. Ormai ce ne sono pochi, come [Steven] Gerrard, Raúl [González], Totti, [Alessandro] Del Piero: sono giocatori speciali non solo perché hanno vinto, ma per la loro fedeltà al club".
La fedeltà di De Rossi ammonta a 208 presenze in Serie A, che finora hanno fruttato due Coppe Italia e quattro secondi posti in campionato dal 2004 al 2008. Alla 25esima giornata di Serie A, la squadra è di nuovo seconda, anche se gli sforzi sono stati immani. 14esima a inizio novembre, la Roma ha dovuto vincere 17 partite su 20 fra tutte le competizioni per essere dove si trova.
Per sminuire, De Rossi non esita a utilizzare i collaudati "la strada è ancora lunga" e "speriamo di continuare così". Tuttavia, il centrocampista si lascia andare all'ottimismo dopo l'arrivo di Luca Toni in prestito dall'FC Bayern München: "È il giocatore che ci mancava - commenta il centrocampista, 26 anni -. Tutte le nostre punte sono forti, ma lui è un attaccante di razza. Mi ricorda [Gabriel] Batistuta."
A proposito dei tifosi, il centrocamposta dichiara: "Molti seguono la squadra da una vita, e quest'anno abbiamo anche un allenatore romano - aggiunge De Rossi -. Quando le cose vanno bene, i tifosi sono ancora più ispirati. Ranieri ci ha dato solidità e una mentalità vincente. Con lui possiamo vincere molto".
La corsa all'oro prosegue dunque su tre fronti, con sette punti di distacco dall'FC Internazionale Milano, un vantaggio di 2-0 sull'Udinese Calcio dopo la semifinale di andata di Coppa Italia e la trasferta di giovedì contro il Panathinaikos FC in UEFA Europa League: "Sarà una partita difficile perché lo stadio è molto caldo - spiega De Rossi -. Anche la squadra è forte ed esperta".
Anche se dovrà aspettare il ritiro di Totti per diventare il portabandiera della squadra, "Capitan Futuro" non sembra preoccupato: "Dormo benissimo lo stesso - scherza il giocatore -. L'importante è avere una squadra, non la fascia da capitano". Un approccio altruistico che non può non ricordare l'attaccamento di Losi.