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La vita "da cani" di Lewandowski

L'attaccante parla degli impegni della Polonia a UEFA EURO 2016 e racconta di essere cresciuto calcisticamente grazie a due maestri d'eccezione: il suo cane e Thierry Henry.

Robert Lewandowski è pronto per Le Rendez-Vous
Robert Lewandowski è pronto per Le Rendez-Vous ©UEFA.com

Capitanare la Polonia a UEFA EURO 2016

È una grande responsabilità. Quando ho indossato la fascia per la prima volta, non sapevo che potesse fare una grande differenza. Bisogna saperla portare. Non tutti sanno quanto sia impegnativo, non solo fisicamente ma anche mentalmente. Giocare a calcio non è sempre un piacere, a volte è un duro lavoro. La pressione non sarà diversa rispetto a UEFA EURO 2012, quando giocavamo in casa, ma ora siamo a un altro livello. Tutti noi giochiamo regolarmente nei rispettivi club. Quattro anni fa cercavamo ancora difensori a due settimane dal torneo. Ora possiamo battere chiunque, ma non partiamo sempre favoriti: dobbiamo ricordarcelo.

Germania, Irlanda del Nord e Ucraina, prossime avversarie nel Gruppo C

Guarda la vittoria della Polonia contro la Germania nelle qualificazioni

La Germania è favorita. Noi eravamo nella terza urna, quindi non siamo teoricamente fra le prime due. Abbiamo giocato contro avversarie simili all'Irlanda del Nord nelle qualificazioni, quindi sappiamo come prepararci e cosa fare per vincere. Il nostro obiettivo? Segnare, vincere e arrivare il più lontano possibile!

L'apice della carriera

Puoi segnare tre o anche cinque gol a partita, ma poi ce ne un'altra e un'altra ancora: la tua condizione è determinata sempre dall'ultima. Non sono sicuro di essere all'apice della mia carriera, credo che gli anni migliori siano ancora davanti a me. Penso di poter giocare a questo livello per altri anni ancora.

Il calcio in TV da bambino

I gol europei di Thierry Henry

Guardavo la nazionale e la Champions League. Di solito mi addormentavo perché le partite finivano tardi, ma volevo sempre guardarle fino alla fine. Un giocatore che mi piaceva molto e a cui mi ispiravo era Thierry Henry. Ultimamente mi ha chiesto la maglia dopo una partita ed è stato un grande onore. Gli ho domandato se fosse per qualcun altro e lui ha detto: 'No, è per me'. È stato bellissimo: qualche anno fa lo guardavo in televisione e adesso mi chiede la maglia.

Un cane come allenatore

Da bambino giocavo contro il mio cane e lo dribblavo. Era un boxer e cercava sempre di togliermi la palla: era divertente. Anche quando me la toglieva, me la restituiva e continuavamo a giocare. Quando correvo per allenarmi, lo facevo con il cane. Una volta, dopo un infortunio, ho notato che correre mi stancava molto, ma dopo un po' sono riuscito a rimettermi in forma: quando il cane faticava a starmi dietro, ho capito che ero di nuovo pronto.

La squadra EURO ideale di Robert Lewandowski