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Totti guida una Roma ambiziosa

Alla vigilia della sfida contro il PFC CSKA Moskva, che segna il ritorno dei Giallorossi in UEFA Champions League, il capitano è pronto a prendere per mano la squadra: l'obiettivo è “arrivare il più lontano possibile”.

Francesco Totti, il capitano dell'AS Roma che torna in UEFA Champions League
Francesco Totti, il capitano dell'AS Roma che torna in UEFA Champions League ©AFP/Getty Images

Nelle sette precedenti partecipazioni alla UEFA Champions League, lui c’era sempre. La sfida contro il PFC CSKA Moskva, nella giornata d’apertura del Gruppo E, segna dopo tre anni e mezzo di assenza il ritorno dell’AS Roma nella massima competizione europea per club e Francesco Totti è pronto ancora una volta a infiammare lo Stadio Olimpico e prendere per mano i Giallorossi. L’obiettivo del capitano è “arrivare il più lontano possibile”, il sogno è fare come il Club Atlético de Madrid nella scorsa edizione.

“Se siamo pronti dovrà dirlo il campo”, spiega Totti nella conferenza stampa alla vigilia dell’incontro con i campioni di Russia, “Cercheremo in tutti i modi di fare bella figura, di giocare come sappiamo: affrontiamo squadre blasonate e molto forti, può succedere qualunque cosa. Certo fare come l’Atletico Madrid (sconfitto in finale dal Real Madrid) non sarebbe male!”. Quella contro il CSKA, prosegue, “è una partita importante, come tutte le altre per me; anche se ritornare in UEFA Champions League gratifica me e la Roma come squadra”.

Ha esordito con Fabio Capello, è stato un faro della squadra di Luciano Spalletti capace di raggiungere i quarti di finale per due anni consecutivi, ora si appresta a vivere il più affascinante dei tornei con Rudi Garcia in panchina: dove può arrivare questa Roma per Totti? “Il più lontano possibile”, risponde il numero 10, “il mio obiettivo è quello di tutta la squadra e di tutta la città. Penso al presente e basta, poi fare paragoni non è semplice. Spero però di poter fare meglio della Roma di Spalletti”.

Mercoledì sera, a pochi giorni dal suo 38esimo compleanno, supererà il muro delle 50 presenze in UEFA Champions League: un traguardo non da tutti. “Mi ritengo fortunato, credo in me stesso e sono contento di ciò che ho fatto e sto facendo”, sottolinea Totti, “Spero di dare ancora tanto a questa maglia, l’età passa ma fortunatamente non si sente. Ma sarò il primo a mettermi da parte quando non avrò più la forza di stare dietro ai compagni”.

In città c’è fibrillazione, malgrado la Roma si finita in un girone di ferro con FC Bayern München e Manchester City FC: i tifosi sono convinti che i Giallorossi possano essere la mina vagante e Totti è determinato ad alimentare le loro convinzioni. “Mi auguro sia di buon auspicio, ma in una competizione così importante tutte le squadre sono forti”, avverte il capitano, “Tre o quattro lo sono di più, ma alla fine le altre sono quasi tutte sullo stesso livello. E’ un girone difficile, che ci piace. Affronteremo tutti a viso aperto, sperando di mettere in difficoltà parecchie squadre”.

Totti affronta una UEFA Champions League profondamente diversa. Quando ci si è affacciato le squadre italiane dettavano quasi legge, ora superare la fase a gironi è quasi un’impresa. Il calcio italiano insomma è in crisi. “Ci sono squadre più forti di quelle italiane, penso sia questa la risposta giusta”, osserva, “Real Madrid CF, FC Barcelona, Bayern Monaco… In Italia c’è la Juve, il Milan tanti anni fa, l’Inter che ha vinto la UEFA Champions League nel 2010. Ma lì ti fermi. Quando tante squadre hanno giocatori di spessore superiore alle altre, è più facile vincere”.

Ma in quante delle big d’Europa Totti non sarebbe titolare? “Poche…”, riflette con un sorriso il capitano, “Ma non ho mai giocato o pensato ad altre squadre, ho avuto la fortuna di indossare un’unica maglia. E spesso, fortunatamente, ho giocato. Perciò posso dire di aver fatto la scelta giusta. Certo, se avessi giocato nel Real Madrid o nel Barcellona avrei vinto di più, questa è la realtà dei fatti…O forse avrei potuto essere la loro rovina, questo però non si saprà mai…Ho fortunatamente tanti estimatori anche in Europa, che mi seguono: questo vuol dire che con la Roma ho fatto abbastanza bene, anche in Europa”.

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