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Il Partizan vuole subito rialzarsi

"Possiamo ancora ribaltare l'1-2 dell'andata, ma dovremo avere coraggio e comportarci come una vera squadra," ha dichiarato il tecnico dell'FK Partizan Vuk Rašović alla vigilia del ritorno contro il PFC Ludogorets Razgrad.

Il Partizan del tecnico Vuk Rašović deve recuperare l'1-2 subito all'andata per mano del Ludogorets
Il Partizan del tecnico Vuk Rašović deve recuperare l'1-2 subito all'andata per mano del Ludogorets ©www.partizan.rs

L'FK Partizan ha il compito di ribaltare il 2-1 subito all'andata del terzo turno preliminare di UEFA Champions League da parte dei campioni di Bulgaria del PFC Ludogorets Razgrad: un impegno all'apparenza non impossibile per la compagine del tecnico Vuk Rašović, che però teme che l'inesperienza possa rendere tutto più difficile ai suoi ragazzi.

Il Partizan potrà nuovamente contare sull'attaccante Aleksandar Mitrović, reduce dal trionfo in Lituania con la nazionale serba al Campionato Europeo Under 19 UEFA. Ma il gol non è stato l'unico problema dei Bianconeri in Europa finora: al secondo turno preliminare la squadra di Rašović ha superato gli armeni dell'FC Shirak solo in virtù dei gol in trasferta, e a fronte di due reti segnate ha anche subito due espulsioni.

"Ai miei giocatori manca un po' d'esperienza, e forse così si spiega il loro comportamento in campo e il numero di cartellini gialli e rossi ricevuti," ha ammesso il 40enne allenatore, giunto lo scorso maggio dal club amico FK Teleoptik Zemun. "Entrambi i cartellini rossi sono arrivati per somma d'ammonizioni, per falli non cattivi che però a questo livello si devono assolutamente evitare. Dobbiamo imparare velocemente e non commettere più tali errori."

Nel ritorno di martedì non giocheranno così per squalifica il terzino sinistro Vladimir Volkov e il centrocampista Miloš Jojić, un ulteriore problema per una squadra che in estate è abbastanza cambiata. "Nelle ultime stagioni il Partizan ha fatto esperienza in Europa, però quest'anno la rosa è un po' diversa," ha dichiarato Rašović. "Sono andati all'estero il portiere Vladimir Stojković, il terzino destro Aleksandar Miljković, il centrocampista difensivo Milan Smiljanić e l'attaccante Lazar Marković: serve pazienza, i nuovi devono capire la nostra filosofia."

La filosofia del Partizan è invece ben nota al suo tecnico. Nato a Dortmund, Rašović è cresciuto da difensore nelle giovanili del club di Belgrado, vestendo per due periodi la casacca della prima squadra, a cavallo di esperienze vissute in Bulgaria, Russia e Stati Uniti. Al termine della carriera da giocatore, il cinque volte nazionale jugoslavo ha prima allenato le giovanili del Partizan, di cui è stato anche viceallenatore in prima squadra, prima di guidare il Teleoptik, società che solitamente consente ai prodotti del vivaio del Partizan un primo inserimento nel calcio professionistico.

Promosso tecnico del Partizan in tempo per sollevare il suo primo trofeo da allenatore dopo i tre vinti da giocatore, ora l'obiettivo di Rašović è quello di dare una chiara stabilizzare la squadra anche in Europa. "Eravamo in vantaggio 1-0 a Razgrad, dopodiché, per motivi incomprensibili e illogici, ci siamo seduti e abbiamo lasciato loro troppo spazio," ha dichiarato. "Possiamo ancora ribaltare l'1-2 dell'andata, ma dovremo avere coraggio e comportarci come una vera squadra, rimanendo concentrati dall'inizio alla fine. Sono comunque ottimista: il nostro pubblico sarà il 12esimo uomo in campo."

"Le partite in questa fase della stagione sono sempre difficili," ha poi aggiunto. "Il campionato in Serbia inizia solo il 10 agosto, ma già da circa 40 giorni stiamo giocando amichevoli e sfide europee. Non siamo ancora al massimo, e non posso garantire che martedì ce la faremo, ma ho fiducia e credo nelle nostre possibilità."

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