Conosciamo il nuovo allenatore dello United, Ole Gunnar Solskjær
mercoledì 19 dicembre 2018
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Ole Gunnar Solskjær ha preso le redini del Manchester United sino al termine della stagione. Conosciamolo meglio.
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"Il Manchester United è nel mio cuore ed è fantastico tornare qui con questo ruolo", ha detto Ole Gunnar Solskjær confermando di essere stato scelto come nuovo allenatore del Manchester United. "Non vedo davvero l'ora di lavorare con questa squadra così talentuosa, con lo staff e con tutti coloro che fanno parte del club".
Data la fama del 45enne all'Old Trafford, le aspettative sono molto alte. Ecco perché.
Bilancio in UEFA Champions League (tutte col Manchester United)
- 77 presenze (1996–2007)
Sesto insieme a David Beckham nella classifica dei giocatori dello United con più presenze in UEFA Champions League dopo Ryan Giggs, Paul Scholes, Gary Neville, Rio Ferdinand e Wayne Rooney.
- 19 gol
Quarto miglior marcatore dello United in UEFA Champions League dopo Rooney, Giggs e Scholes.
Miglior piazzamento: campione (Manchester United, 1999)
Se non dovessi ricordarti di lui...
Non è un caso che il periodo di Solskjær all'Old Trafford sia coinciso con l'epoca d'oro dello United. In 366 partite, l'"assassino con la faccia da bambino" ha segnato 126 gol, spesso decisivi e spesso subentrando dalla panchina, guadagnandosi così la reputazione di rianimatore delle cause perse.
Nessuna delle sue reti è però più famosa di quella che ha permesso allo United di completare la clamorosa rimonta nella finale di UEFA Champions League del 1999 contro il Bayern, prodezza che ha spinto Sir Alex Ferguson a dire di lui che fosse il "panchinaro dell'inferno".
Continui infortuni al ginocchio hanno costretto Solskjær - autore una volta di quattro gol in 12 minuti entrando a partita in corso contro il Nottingham Forest - al ritiro nel 2007. L'ex nazionale norvegese aveva giusto un paio di mesi prima conquistato la sua sesta Premier League.
Cosa è successo dopo
Sotto lo sguardo di Sir Alex, Solskjær ha preso le redini della formazione riserve dello United nel 2008, facendo talmente bene da meritarsi la chiamata dalla nazionale norvegese l'anno successivo, invito gentilmente declinato con la motivazione che non fosse il momento giusto.
Nel 2011 Solskjær è tornato in Norvegia guidando un Molde che non aveva mai vinto la Tippeligaen ad aggiudicarsi il campionato nelle prime due stagioni, la Supercoppa di Norvegia nel 2012 e la Coppa di Norvegia nel 2013. Nel 2014 ha allenato il Cardiff in Premier League senza però riuscire a evitare la retrocessione.
Dopo un anno di stop è tornato al Molde, guidando il club nella fase a gironi di UEFA Europa League (2015/16). In quella stagione ha vinto in casa e in trasferta contro il Celtic prima di uscire ai sedicesimi col Siviglia. Il suo Molde si è piazzato al secondo posto in campionato nel 2017 e 2018.
Dicono di lui
"Ole era devastante dalla panchina. Era un profondo conoscitore del calcio e dalla panchina osservava come poter fare male agli avversari studiando i punti deboli della squadra".
Andrew Cole, ex compagno
"You are Solskjær, my Ole Solskjær, you make me happy when skies are grey".
Coro dell'Old Trafford
"Oh what a night, late in May 1999, Ole scored a goal in injury time. What a feeling, What a night..."
Coro dell'Old Trafford