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Champions League, relazione tecnica 3: tattica eliminazione diretta

Nel terzo estratto della nuova relazione tecnica della UEFA Champions League, il panel di esperti ci spiega come le squadre cambino il loro approccio tattico dalla fase a gironi alla fase a eliminazione diretta.

Champions League, relazione tecnica 3: tattica eliminazione diretta
Champions League, relazione tecnica 3: tattica eliminazione diretta ©Getty Images

“Se vogliamo individuare delle tendenze, penso che potrebbe essere una buona idea considerare anche le questioni relative all’allenamento”, ha azzardato Rudbæk il giorno dopo la finale.

“Nella fase a gironi accadono alcune cose, mentre quando si giocano due gare, una in casa e una in trasferta, se ne verificano altre. E anche la finale è una cosa diversa. Penso che un’esperienza specifica in Champions League sia una risorsa importante per un allenatore”.

Le questioni sollevate sull’utilizzo dei passaggi lunghi da parte dei portieri è legato all’eventualità di un pressing alto sui centrali di difesa e di dispendio di energie per fare pressione sul portiere, allo scopo di incoraggiare l’avversario a giocare lungo e in questo modo interrompere i suoi schemi di costruzione da dietro.  

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Tuttavia, mentre la competizione si avvicinava a Milano, i principi di gestione del rischio hanno preso il sopravvento sullo stile e sul senso dell’avventura.

I pensieri degli osservatori tecnici su un incontro di andata della fase a eliminazione diretta sono stati i seguenti: “Hanno iniziato l’incontro pressando alto nei primi 30 minuti e costringendo l’avversario a perdere molte volte la palla nella propria metà campo, ma senza essere in grado di trasformare la riconquista del pallone in opportunità definite, in parte per la buona difesa degli avversari e in parte perché erano riluttanti a impegnare troppi uomini in avanti per attaccare. Si sono concentrati a mantenere un modulo e a difendere bene in modo organico e sono stati attenti a non lasciarsi scoperti ai contropiedi. Le possibilità che hanno concesso venivano dai calci d’angolo”.

L’analisi di un’altra squadra in trasferta comprendeva la seguente osservazione: “Hanno avuto un possesso stabile, ma i loro centrocampisti hanno giocato dietro alla linea della palla per l’intera serata. Visto che in pochi supportavano gli attacchi, sono stati molto solidi nelle transizioni da attacco a difesa e hanno impedito agli avversari di avere opportunità di contrattaccare”.

Tuttavia, il pressing alto e la conquista anticipata della palla sono stati ancora armi fondamentali dell’arsenale dei migliori club: il Barcellona e il Bayern si sono affidati completamente a questa dottrina, come pure il Paris Saint-Germain di Laurent Blanc.

Highlights: Paris - Man. City

“Quando non ha il possesso, il PSG ricorre al pressing rapido”, hanno notato gli osservatori tecnici presenti alle sue partite contro il Manchester City. “Hanno ricevuto una grande spinta da Matuidi e Rabiot a centrocampo, ma hanno avuto occasionali problemi di transizione e si sono dovuti affidare alle capacità di difesa nell’uno contro uno di Thiago Silva e David Luiz”.

Anche il Wolfsburg ha ottenuto dei risultati durante gli ottavi di finale contro il Gent e la rete di Julian Draxler per il 2-0 in Belgio è stato un ottimo esempio di un successo innescato dal recupero alto di una palla. Anche il Benfica è stato efficace nel pressing aggressivo e collettivo a centrocampo, che ha permesso di avviare contropiedi innescati da intercettazioni e recuperi anticipati della palla.

Highlights: Zenit - Benfica

Lo Zenit e il Gent erano pronti a lanciare i giocatori in avanti, lasciandoli a volte vulnerabili rispetto a rapide transizioni originate da sovrapposizioni improvvise sulle fasce. In definitiva, la domanda è se i club vincenti sono quelli i cui schemi di gioco hanno come priorità l’eliminazione del rischio.

Come Diego Simeone ha dichiarato dopo la finale: “Il Real Madrid è stato migliore perché ha vinto. La squadra che vince è sempre la migliore”.

Mircea Lucescu, l’allenatore del FC Shakhtar Donetsk, si è mostrato prudente: “Dobbiamo stare attenti a quanto ci inoltriamo sulla strada del desiderio di vittoria senza curarci troppo della qualità del gioco”.

Questo articolo è presente nella nuova relazione tecnica della UEFA Champions League 2015/16: scaricala ora

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