Pedro, l'arma in più del Chelsea
giovedì 20 agosto 2015
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Pedro Rodríguez approda ufficialmente al Chelsea: Richard Martin, corrispondente di UEFA.com a Barcellona, spiega come potrà aiutare i Blues a cambiare marcia.
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Pedro Rodríguez approda ufficialmente al Chelsea: Richard Martin, corrispondente di UEFA.com a Barcellona, spiega come potrà aiutare i Blues a cambiare marcia.
Punti di forza
Sempre presente quando serve
Il gol ai supplementari in Supercoppa UEFA contro il Siviglia è stato solo l'ultimo contributo importante di Pedro alla causa del Barça. L'attaccante, infatti, ha anche deciso la Supercoppa del 2009 contro lo Shakhtar Donetsk, ha siglato la rete del pareggio in Coppa del Mondo FIFA per club 2009 contro l'Estudiantes de La Plata e ha sbloccato le marcature nella finale di UEFA Champions League 2011 contro il Manchester United.
Mole di lavoro
Pedro era molto apprezzato da Josep Guardiola perché sosteneva un pressing alto e furioso, marchio di fabbrica del tecnico. Se i blaugrana si trovavano in difficoltà, il giocatore delle Canarie era sempre pronto a dare una mano alla difesa.
Rifiniture letali
La sua velocità di pensiero gli ha permesso di segnare 58 gol in 136 partite da titolare in Liga. È letale soprattutto quando supera la difesa e calcia d'anticipo, mentre il gol in sforbiciata contro la Real Sociedad la scorsa stagione ne ha messo in evidenza la reattività e la tecnica.
Punti deboli
Forza fisica
Essendo alto appena 1,67 m, Pedro è tutt'altro che imponente (come molti ex compagni del Barcellona), ma compensa con l'intelligenza e la tecnica. Tuttavia, ha spesso la peggio nei duelli fisici e sarà messo a dura prova nel campionato inglese, il più impegnativo del mondo da questo punto di vista.
Capacità di affrontare i difensori
Pedro aveva un'intesa telepatica con i giocatori del Barcellona, che conosceva fin dalla Cantera, ma non ha mai avuto uno spunto simile a quello di altri compagni nell'uno contro uno. Senza dubbio, il suo ruolo ideale è di supporto, non di leader.
Dicono di lui
Luis Enrique, allenatore Barcellona
È stato e sarà sempre amato dai tifosi perché è un grande professionista.
Josep Guardiola, ex allenatore Barcellona
È un modello di comportamento e supera sempre le aspettative. Se Pedro fosse brasiliano, lo chiamerebbero Pedrinho e non potremmo permettercelo.
Vicente del Bosque, Ct Spagna
Sa esattamente quello che deve fare. È un giocatore dinamico e ha un grande cambio di passo, una qualità molto importante nel calcio moderno.
Xavi Hernández, ex centrocampista Barcellona
Per noi è molto importante perché apre il campo, affronta i giocatori e cerca gli spazi. Pressa sempre e ci dà energia. Quando gioca Pedro, i terzini avversari non riescono a spingersi in avanti, e se proprio ci riescono lui li insegue per 30 metri. Non smette mai di correre e non sembra mai stanco.
Víctor Valdés, ex portiere Barcellona
A volte non lo noti, ma lui è sempre lì. Quando tutti gli altri lavorano come lui, per le altre squadre è difficile segnare.
Daniel Alves, terzino Barcellona
È molto intelligente e altruista. Sa sempre quello che serve, sia giocare da terzino, controllare un avversario o avanzare per dare una mano al pressing. In campo è sempre un grande aiuto.