Juventus, i 5 segreti del quinto Scudetto
lunedì 25 aprile 2016
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Grazie alla sconfitta per 1-0 del Napoli sul campo della Roma, la Juventus conquista il quinto Scudetto consecutivo con tre giornate di anticipo al termine di una straordinaria rimonta iniziata dopo la decima giornata.
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Grazie alla sconfitta per 1-0 dell'SSC Napoli sul campo dell'AS Roma, la Juventus conquista il quinto Scudetto consecutivo con tre giornate di anticipo. Un successo che pochi avrebbero saputo pronosticare lo scorso 28 ottobre 2015, con i Bianconeri relegati al 12esimo posto in classifica a 11 punti di distanza dalla capolista Roma dopo il pessimo avvio di campionato culminato con la sconfitta per 1-0 sul campo del Sassuolo.
Tre giorni più tardi, Juan Cuadrado segna nei minuti di recupero il gol vittoria nel derby contro il Torino e la Vecchia Signora diventa inarrestabile. Da allora la squadra di Massimiliano Allegri conquista 73 punti sui 75 a disposizione e si rende protagonista di una delle più incredibili rimonte nella storia del campionato italiano, conquistando uno storico quinto successo di fila come non le accadeva dagli anni '30.
Ma quali sono i segreti alla base di questo memorabile trionfo?
1. I senatori e la forza del gruppo
Se la Juventus è stata in grado di rialzarsi dopo il disastroso inizio di campionato, gran parte del merito va attribuito alla presenza nello spogliatoio bianconero di calciatori come Giorgio Chiellini, Claudio Marchisio, Leonardo Bonucci, Patrice Evra e naturalmente del capitano Gianluigi Buffon, tutti abituati ad affrontare e gestire situazioni difficili.
"Questo inizio di campionato è una cosa che non appartiene alla nostra storia - aveva dichiarato Buffon al termine della gara dell'Olimpico persa 2-1 a fine agosto contro la Roma -. Se ne esce soltanto con grande senso di responsabilità da parte di tutti, ci vuole pazienza". Le parole del Numero 1 Bianconero suonano ora come profetiche.
2. La difesa insuperabile
Dopo le prime 10 giornate di Serie A, la squadra di Allegri aveva subito 9 gol, una media di quasi una rete per gara. Questo, più di tutti, era il dato che impressionava rispetto alle stagioni precedenti: all'improvviso, i Bianconeri sembravano aver perso il loro principale punto di forza.
Ma dopo gli esperimenti tattici di inizio stagione, Allegri decide di affidarsi nuovamente alla collaudata difesa a tre, e nelle successive 25 giornate di campionato la Juventus subisce solo altri 9 gol, tanti quanti nelle prime 10. E nel frattempo Buffon stabilisce anche il nuovo record di imbattibilità superando Sebastiano Rossi...
3. All'altezza dei predecessori
Nel calciomercato estivo i Bianconeri hanno salutato alcune delle pedine principali dei trionfi degli ultimi anni, da Andrea Pirlo a Carlos Tèvez e Arturo Vidal. All'inizio le perplessità erano parecchie riguardo al potenziale rendimento dei sostituti, ma tutti si sono dimostrati all'altezza degli illustri predecessori.
Dopo un iniziale periodo di ambientamento, Paulo Dybala ha preso in mano le redini dell'attacco dei Campioni d'Italia segnando 16 reti ed ereditando il ruolo di Tèvez nello scacchiere tattico Bianconero. Mario Mandžukić si è calato immediatamente nel campionato italiano mettendo a segno 10 reti finora nella sua prima stagione in Italia, mentre Sami Khedira, nonostante qualche problema fisico di troppo, si è rivelato un elemento prezioso a centrocampo.
Alex Sandro e Juan Cuadrado hanno portato tecnica e imprevedibilità sulle fasce, mentre Daniele Rugani si è dimostrato un'ottima alternativa in difesa nella seconda parte di stagione.
4. Pogba-Dybala, il valore aggiunto
La classe e il talento dei due giovani classe 1993 è senza dubbio il valore aggiunto della squadra. Da soli hanno spesso saputo risolvere partite complicate e hanno messo in mostra le loro doti deliziando il pubblico con giocate sensazionali quasi mai fine a se stesse.
Pogba, in particolare, scegliendo di indossare la maglia numero 10, ha dimostrato fin da subito di voler prendere in mano i Bianconeri. E così è stato, riuscendo a mettere a segno anche 8 gol e diventando il miglior assist-man della Serie A con 11 servizi per i compagni.
"Meglio Pogba o 100 milioni? Visto che i soldi non li prendo io, meglio tenere Pogba", ha dichiarato scherzosamente Allegri nei giorni scorsi, ma lasciando capire come il talento del francese possa essere il punto di riferimento anche per il futuro.
5. Allegri, prova del nove superata
E alla base del trionfo della Vecchia Signora non può esserci che il suo condottiero Massimiliano Allegri. Se nella scorsa stagione, con la conquista di Campionato, Coppa Italia e della finale di UEFA Champions League, il tecnico livornese aveva dato dimostrazione della propria piena maturità professionale, in questa difficile annata ha superato anche la prova del nove. La partenza ad handicap.
"Siamo in una situazione difficile, ma sono convinto delle potenzialità della squadra che ho a disposizione e in primavera lotteremo per il primo posto", aveva dichiarato Allegri dopo la sconfitta di Sassuolo. Oltre a questa serenità e lucidità nel momento più complicato della stagione, l'allenatore toscano è stato in grado di inserire perfettamente i nuovi acquisti nella sua squadra, riuscendo anche a trovare il modulo di gioco adatto alle caratteristiche della rosa a sua disposizione dopo gli esperimenti tattici di inizio stagione.