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La storia infinita

Lasciarsi, ritrovarsi, e scoprire di amarsi come prima. O forse di più. Dopo un anno di assenza la Juventus torna in Serie A e guarda tutti dall'alto in basso. Di nuovo.

Lasciarsi, stare lontani per un po’. Ritrovarsi. E scoprire di amarsi come prima, o forse di più. La liaison tra la Juventus e la Serie A potrebbe riassumersi così, come una delle tante storie d’amore travagliate che si concludono con un finale felice.

Un anno lontano
L’avevamo lasciata nel maggio del 2006 in cima alla classifica di Serie A dall’alto dei suoi 91 punti, un record che sarebbe però stato superato dai 97 dell’FC Internazionale Milano l’anno seguente. Due stagioni fa gli juventini hanno festeggiato il loro 29esimo scudetto nonostante sentissero già i primi rumors sul fatto che quel trofeo avrebbe potuto dissolversi. L’allenatore di allora, Fabio Capello, ha voluto chiarire che i suoi si erano meritati la vittoria: “Ci siamo impegnati per due anni di seguito cercando di fare il meglio: l'abbiamo fatto. Siamo sempre usciti dal campo a testa alta e oggi usciamo ancor di più a testa alta”.

Addii dolorosi
Dopo le note vicende, però, molti di quelli che avevano dichiarato amore alla Juventus hanno lasciato Torino per lidi più confortevoli. Lilian Thuram e Gianluca Zambrotta all’FC Barcelona, Fabio Cannavaro e Emerson al Real Madrid CF, seguiti a ruota proprio da Capello, e infine Patrick Vieira e Zlatan Ibrahimovic all’FC Internazionale Milano. Solo per citare i più noti. Se nei momenti difficili, nelle crisi, capisci chi ti vuole bene, gli juventini lo scorso anno si sono resi conto che, nonostante gli addii dolorosi, avevano trovato una base dalla quale ripartire. Non solo il capitano Alessandro del Piero, altri big sono rimasti a lottare sui campi difficili della Serie B. Gianluigi Buffon, per esempio, è stato corteggiatissimo e lui stesso non se l’è sentita di chiudere tutte le porte. Al dunque, però, non è stato capace di firmare per altri e lasciare la Juventus. Ora è un simbolo per tutti i tifosi.

Una finale bianconera
Non ci è voluto molto, per la verità, per capire che la mentalità vincente della Juventus non si sarebbe dissolta nonostante l’assenza dalla Serie A. Ora la domanda che ci si pone, semmai, è se quella lontananza abbia rinforzato il carattere dei bianconeri anziché ridurlo. 9 luglio 2006, Berlino. Si gioca la finale del Mondiale FIFA. In campo, tra francesi e italiani, ci sono ben dieci giocatori che si sono conquistati la nazionale giocando a Torino. Inevitabilmente, cinque di loro devono accontentarsi dell’argento, mentre gli altri diventano ‘i più forti del mondo’. A vincere, questa volta, sono gli italiani, anche grazie al contributo degli juventini. Tant’è che ad alzare il Pallone d’Oro a dicembre sarà Cannavaro.

Nuove vittorie
Discorso simile per i bianconeri emigrati in altri club. In Spagna la lotta per conquistare la Liga ha visto il duo Thuram-Zambrotta cedere solo all’ultimo al trio madridista Capello-Cannavaro-Emerson. In Italia lo ‘Scudetto dei Record’ dell’Inter ha visto protagonisti Viera e soprattutto la stella di Ibrahimovic che, tra il serio e il faceto, dice modestamente che ‘dove va lui si vince il campionato’. Insomma, non è facile perdere il vizietto della vittoria.

Futuro roseo
E se il buongiorno si vede dal mattino, la Juventus è destinata ad avere un futuro brillante. In estate si sono lette dichiarazioni diverse, a volte contrastanti, su quali fossero gli obiettivi di questa stagione. Chi puntava a finire tra le prime quattro per tornare in Europa dalla porta principale, chi invece ‘gioca solo per vincere’ e quindi puntava allo scudetto, perché no. Chiacchiere a parte, la Juve torna sul campo, e il campo parla per lei. Si gioca in anticipo, al sabato. La Juventus affronta l’AS Livorno Calcio. E il tabellone, al termine della partita, segna un 5-1 che porta i bianconeri direttamente al primo posto grazie alla differenza reti.

E fanno 77
Nel maggio 2006 i bianconeri venivano da qualcosa come 76 partite consecutive come ‘prima della classe’. Era stata ininterrottamente in cima alla classifica di Serie A per due anni. Ora torna, con tutti i cambiamenti societari, di allenatore e rosa che ci sono stati... e cosa fa? Torna in cima. Tripletta di un veterano, David Trezeguet, che lo scorso anno sembrava in procinto di partire, e doppietta di un nuovo arrivo, Vincenzo Iaquinta. Il giusto mix. Dopo una sola giornata è troppo presto fare pronostici e non ci si deve esaltare. Ma con questa Juve, che non giocherà in Europa e potrà concentrarsi solo sul campionato, tutti dovranno fare i conti.