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Anfield da sogno per l'Udinese

Liverpool FC - Udinese Calcio 2-3
I friulani vanno sotto ma ribaltano il risultato con Di Natale, un autogol e Pasquale. Il gol di Suarez non basta ai Reds.

Anfield da sogno per l'Udinese
Anfield da sogno per l'Udinese ©Getty Images

Non tremano le gambe all’Udinese Calcio, straordinaria corsara all’Anfield. Il Liverpool FC crolla nella ripresa sotto i colpi di Antonio Di Natale e Giovanni Pasquale.

Finisce 3-2 per i friulani, che superano in classifica i Reds nel Gruppo A della UEFA Europa League, con il BSC Young Boys già nel mirino in vista della prossima trasferta. Ma stasera la storia delle “Zebrette” si tinge di epica nel “tempio” di Anfield, dove neanche gli innesti a metà ripresa di Steven Gerrad e Luis Suarez salvano i reds.

Il tecnico Brendan Rodgers presenta una squadra senza il capitano Steven Gerrard, i cui compiti sono presi in consegna da Joe Allen e Jordan Henderson, che a turno impostano l’azione. In attacco manca Suarez, ma c’è l’eroe di Berna Jonjo Shelvey che agisce alle spalle di Fabio Borini come primo appoggio.

Dopo una fase di studio arriva la prima occasione, ed è di marca inglese. Sul corner da sinistra la difesa bianconera lascia libero Sebastian Coates, la cui incornata centrale è respinta in due tempi da Zeljco Brkic. L’Udinese risponde su calcio piazzato conquistato da Giampiero Pinzi ed è pericolosissima perché, sulla girata di testa di Medhi Benatia, Pepe Reina deve inventarsi una super parata con guizzo felino per sventare il gol deviando in corner.

E’ l’azione che infonde fiducia ai bianconeri, ancora vicini al gol susseguente da corner con la deviazione di Maurizio Domizzi, salvata quasi sulla linea da Shelvey, che sale in cattedra diventando  il protagonista del primo tempo. L’ex Charlton Athletic si posiziona tra le linee avversarie, si smarca bene alle spalle dei centrocampisti bianconeri e da lì detta tempi e giocate, come al 23’ quando taglia e cuce alla perfezione in versione sarto. L’apertura a destra per l’accorrente Steward Downing è perfetta come il movimento a rimorchio che lo porta a raccogliere a centro area il contro cross, là dove diviene immarcabile per la difesa bianconera, trafitta dal colpo di testa preciso nell’angolino.

E’ il gol che spezza l’equilibrio e gasa il Liverpool, ora sì libero di distendersi da destra a sinistra con scorribande che a turno hanno per protagonisti Downing a sinistra e Oussama Assaidi. L’Udinese accusa il colpo e abbassa troppo il baricentro lasciando troppo solo Antonio Di Natale, bravo comunque al 29’ a inventarsi un mezzo collo sul secondo palo da posizione decentrata che fa la barba alla traversa.

Guidolin cambia nella ripresa e decide di gettare nella mischia Andrea Lazzari escludendo Pablo Armero. La mossa paga immediatamente perché Lazzari entra nell’azione dello splendido gol di Antonio Di Natale, a segno con un interno destro sul secondo palo di prima intenzione, proprio sul cross di Lazzari, in scambio stretto.

Il Liverpool tenta la reazione ma non riesce a rendersi pericoloso, così Rodgers decide di mettere i “carichi pesanti” inserendo al 20’ Suarez e Gerrad. La partita s’infiamma regalando emozioni impensabili con tre gol nel giro di cinque minuti a cavallo tra il 26’ e il 31’. Ma prima Shelvey si mangia un gol incredibile sventando accidentalmente sulla linea di porta bianconera una girata a colpo sicuro di Suarez.

Sul rovesciamento di fronte l’Udinese passa sfruttando l’autogol di Coates sulla punizione di Lazzari. Due minuti dopo l’Udinese è ancora mortifera. Di Natale addomestica il pallone in area, lo porge di sinistro all’accorrente Giovanni Pasquale, bravo a tenere basso il pallone infilandolo nell’angolino alla sinistra dell’incolpevole Reina.

Il Liverpool è scosso, vacilla ma riesce a mettersi in piedi con la splendida punizione di Suarez. E’ la fiammata d’orgoglio con cui i Reds si guadagnano il finale d’assalto con i tentativi di Suarez e i tiri a botta sicura di  Raheem Sterling, prima sfortunato perché Danilo alza la botta a colpo sicura e poi con un destro che si spegne a lato di un niente. L’ultima fiammata è di Sterling, con un sinistro che brucia i guanti di Brkic, sicuro in presa.  

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