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L'anti-Juve manca all'appello

Se i Bianconeri hanno risposto presente all'appello laureandosi campioni d'inverno con due turni d'anticipo, a mancare è invece una valida alternativa alla squadra di Antonio Conte.

Inter e Lazio sono due tra le pretendenti al ruolo di anti-Juve
Inter e Lazio sono due tra le pretendenti al ruolo di anti-Juve ©AFP/Getty Images

Gli ultimi mesi non sono certo stati avari di soddisfazioni per la Juventus. I successi sono piovuti copiosi da un anno a questa parte, ma una "congiunzione astrale" come quella dello scorso finesettimana non capita di frequente.

Domenica, ai Bianconeri è bastata mezz'ora per demolire l'Atalanta allo Juventus Stadium. Prestazione assolutamente convincente per una vittoria che era ampiamente in preventivo, ma a rendere più dolce il successo ci hanno pensato due "chicche" insperate, una all'antipasto e una al dolce.

La prima, il ko patito sabato dall'FC Internazionale Milano sul campo dell'S.S. Lazio, ha permesso ai campioni d'italia di scrollarsi di dosso la più diretta delle inseguitrici. La seconda, l'inaspettata sconfitta interna per 3-2 del Napoli contro il Bologna FC nel posticipo domenicale, ha azzoppato le ambizioni partenopee di vestire l'abito di anti-Juve in pectore approfittando delle disgrazie nerazzurre.

Tirando le somme, mentre chi insegue inciampa spesso e volentieri, la lepre ringrazia e fugge. E se per il tecnico dell'Inter Andrea Stramaccioni i Nerazzurri "non sono capaci di essere più forti degli episodi", da Napoli Walter Mazzarri replica che "è difficile tenere il passo di chi le vince tutte". A Torino, non è nemmeno il caso di dirlo, gongolano.

Già, perché le dichiarazioni che rimbombano dai quartier generali nemici profumano un po' di resa già a dicembre, a girone di andata ancora nemmeno concluso. Raramente, in passato, si era assistito a qualcosa del genere in Serie A. E' vero, la Juve partiva da favorita per lo Scudetto già ai nastri di partenza, ma tutte le possibili avversarie l'hanno omaggiata con una serie di harakiri tanto variegati quanto pittoreschi.

Se di Inter e Napoli già si è parlato, non si può tacere dell'AS Roma, troppo spesso vittima dei propri umori. O dell'AC Milan, che ora viaggia a tutto vapore, ma che si è bruciato le proprie chance in avvio di stagione con una partenza da neopromossa. O dell'ACF Fiorentina del rampante Vincenzo Montella, che incanta ma talvolta si spegne sul più bello. O ancora della Lazio, che a prescindere dal successo sull'Inter ha avuto più di un passaggio a vuoto.

Tutte (più o meno) belle, tutte (più o meno) incompiute. E la fragilità di chi sta dietro non fa che esaltare le virtù della Vecchia Signora: solida, compatta e affamata. Capace anche di migliorarsi rispetto alla scorsa stagione, pur con l'onore e l'onere di una Champions League in più di cui tenere conto. Ma se nemmeno l'Europa riesce a rallentare la marcia bianconera, chi mai potrà cimentarsi nell'impresa in cui tutti hanno fallito? Al campionato serve un'alternativa credibile, che sia tempo di primarie anche nel pallone?