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Il calcio europeo contro il razzismo

Anti razzismo

Il Consiglio Strategico per il Calcio Professionistico – formato dalle federazioni europee, dai club, dalle leghe e dai giocatori – ha ribadito la sua volontà di battersi contro il razzismo e la discriminazione.

Esteban Cambiasso indossa la fascia di capitano Unite Against Racism in una gara di UEFA Europa League
Esteban Cambiasso indossa la fascia di capitano Unite Against Racism in una gara di UEFA Europa League ©Getty Images

Il Consiglio Strategico per il Calcio Professionistico (PFSC), composto da rappresentanti delle federazioni nazionali europee (UEFA), dei club (ECA), delle leghe (EPFL) e dei giocatori (FIFPro Divisione Europa), ha approvato all'unanimità la seguente risoluzione volta a combattere il razzismo e la discriminazione nel mondo del calcio durante la riunione del 27 marzo a Sofia, in Bulgaria. La risoluzione è stata ratificata oggi, sempre a Sofia, dal Comitato Esecutivo UEFA.

Il calcio europeo unito contro il razzismo
Il PFSC supporta la politica di tolleranza zero e partecipa attivamente alla lotta contro il razzismo nel calcio attraverso l'approvazione della seguente risoluzione.

Il Consiglio Strategico per il Calcio Professionistico:
• Prende atto del fatto che le attuali misure educative/preventive e le strutture disciplinari in essere hanno portato a un miglioramento rispetto al passato, pur non riuscendo a prevenire completamente il reiterarsi di episodi a sfondo discriminatorio

• Riconosce che molti paesi hanno preso provvedimenti significativi e di successo, ma che tali incidenti restano comunque diffusi nel continente

• Invita la UEFA, le federazioni nazionali e le leghe a legiferare per rendere più pesanti le sanzioni in merito agli episodi di razzismo

• Chiede agli organi disciplinari di applicare tali sanzioni più pesanti in caso di comprovati episodi a sfondo discriminatorio e di cercare un modo per obbligare i soggetti sanzionati a intraprendere azioni preventive

• Reitera la richiesta che gli organizzatori di competizioni in Europa applichino le linee guida UEFA sulla gestione degli episodi di razzismon durante le partite

• Invita gli arbitri a interrompere le partite in caso di episodi di razzismo, supportandone l'operato, e chiede che le federazioni nazionali e le leghe agiscano allo stesso modo

• Chiede alle federazioni nazionali, alle leghe, ai club e alle associazioni calciatori di rivdere e migliorare le proprie misure educative in merito al razzismo

• Si impegna a supportare ulteriormente e a rafforzare le attuali misure antidiscriminatorie sia a livello europeo che a livello nazionale

• Chiede a calciatori e allenatori – soprattutto a quelli che potrebbero avere maggiore influenza su coloro che si rendono colpevoli di atti discriminatori – di condannare tali atti, anche se questo significasse criticare i propri tifosi o i propri giocatori

• Chiede alle autorità nazionali (governi, forze dell'ordine, ecc.) di contribuire: fornendo agli organi calcistici le necessarie misure legali, arrestando, perseguendo penalmente e bandendo dagli stadi per periodi significativi coloro che si rendono responsabili di espisodi di razzismo, consentendo lo scambio di informazioni in merito a comportamenti discriminatori fra stati e organi calcistici.

• Infine, il PFSC prende atto del fatto che il razzismo è una forma di discriminazione, ma non è l'unica che si manifesta nel mondo del calcio, ed esprime la propria incondizionata opposizione a qualunque episodio discriminatorio.

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