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L'entusiasmo di Mažić per la finale di Trondheim

Milorad Mažić si è detto "entusiasta e orgoglioso" per essere stato designato a dirigere la Supercoppa UEFA tra Real Madrid e Siviglia. Concentrazione e gestione delle personalità - spiega - sono i segreti per una buona direzione.

L'arbitro serbo, Milorad Mažić, non vede l'ora di dirigere la finale di Trondheim
L'arbitro serbo, Milorad Mažić, non vede l'ora di dirigere la finale di Trondheim ©Getty Images

"Bisogna essere orgogliosi, concentrati e restare sempre se stessi". Questi i tre sentimenti che l'arbitro serbo, Milorad Mažić, porterà nella Supercoppa UEFA di martedì tra Real Madrid e Siviglia a Trondheim.

L'arbitro 43enne originario di Vrbas, cittadina di 25.000 abitanti a circa 130 km da Belgrado, si gode ovviamente il momento, ma in vista della sua prima finale UEFA sottolinea che è fondamentale per un arbitro non lasciare che l'emozione prenda il sopravvento in una gara così importante.

"Sono entusiasta e orgoglioso, ma è importante rimanere concentrati e sicuri prima della partita e dopo il fischio d'inizio", ha spiegato il direttore di un'azienda nel settore della carne. Mažić è arbitro internazionale dal 2009 e da allora ha accumulato parecchia esperienza, in Francia ha diretto tre partite di UEFA EURO 2016.

Mažić sarà accompagnato a Trondheim da quattro connazionali – i guardalinee Milovan Ristić e Dalibor Djurdjević e gli arbitri addizionali Danilo Grujić e Nenad Djokić. Szymon Marciniak (Polonia) è invece il quarto uomo. "Proprio come le due contendenti, anche quella arbitrale è una squadra. Questo è un grande risultato per tutti noi", ha aggiunto. "Ci motiveremo a vicenda per spingerci a dare il massimo".

L'ingresso di Mažić nel mondo arbitrale è arrivato poco dopo i 20 anni, e il serbo ha seguito un percorso simile a tanti suoi colleghi. "Quando ero più giovane ero un calciatore. Poi ho subito un infortunio, mi sono preso una pausa e i miei amici mi hanno consigliato di provare la carriera di arbitro. Dopo la prima partita mi sono reso conto quanto mi piacesse questo lavoro. Da quel momento ho capito che era quello che volevo fare".

"Al tempo osservavo tutti i grandi arbitri UEFA e provavo a rubare qualcosa da ognuno di loro, pur rimanendo sempre fedele alla mia personalità - aspetto fondamentale per ogni arbitro".

Sposato e padre di due bambini, Mažić dedica molto tempo alla famiglia nonostante i tanti impegni di lavoro, e ha arbitrato due volte il Real Madrid nella UEFA Champions League del 2014/15 - a Basilea nella fase a gironi e in casa dell'Atlético Madrid nel ritorno dei quarti di finale.

Mažić in due occasioni è stato nella squadra arbitrale che ha diretto il Siviglia: è stato il direttore di gara nel ritorno della semifinale di UEFA Europa League 2013/14 contro il Valencia, ed è stato il quarto uomo nella finale vinta ai rigori dal Siviglia sul Benfica a Torino.

La squadra arbitrale si dirigerà a Trondheim ben preparata, non solo dal punto di vista fisico e mentale, ma anche per quel che riguarda la conoscenza delle due squadre. La UEFA infatti incoraggia i suoi arbitri a studiare le tattiche e i giocatori delle squadre che dirigeranno.

"È meglio studiare in anticipo le squadre perché ti fa sentire più sicuro e sai già cosa aspettarti. L'uso degli analisti a EURO 2016 per aiutare gli arbitri è stata un'idea eccellente da parte della UEFA, e un grande passo in avanti per tutti", ha ammesso.

"Inoltre anche il mio lavoro mi ha aiutato nell'arbitraggio, così come arbitrare mi ha aiutato nel lavoro. In entrambi i settori impari a trattare con persone dai caratteri diversi".

Cosa mi riserverà il futuro dopo questo prestigioso appuntamento in Norvegia? "C'è sempre un'altra partita da arbitrare. Quindi bisogna rimanere concentrati e lavorare sodo ogni giorno per imparare, sviluppare le proprie capacità e crescere. Si deve sempre ricordare a se stessi che ci sono margini di miglioramento".

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