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Clattenburg tocca la vetta

Sezione Arbitri

L'arbitro della finale di UEFA EURO 2016 tra Portogallo e Francia parla del lavoro di squadra, della condizione atletica e della meticolosa preparazione di tutta la sua squadra.

La finale da sogno di Clattenburg

È stata una stagione memorabile per Mark Clattenburg. Dopo aver arbitrato le finali di FA Cup e UEFA Champions League a maggio, il fischietto inglese dirigerà quella di UEFA EURO 2016 tra Portogallo e Francia, in programma domenica a Saint-Denis.

Mentre si avvicina la conclusione di un torneo che ha messo in evidenza le grandi qualità di tutti gli arbitri, Clattenburg parla con UEFA.com del lavoro di squadra, della condizione atletica e della meticolosa preparazione, che prevede anche l'analisi di ogni squadra.

Che cosa ha provato quando le hanno detto che avrebbe arbitrato la finale di UEFA EURO 2016?

Mark Clattenburg: quella di domenica è una delle partite più importanti del mondo. Sarà un'esperienza straordinaria, di cui io e la mia famiglia saremo molto orgogliosi. Nella vita si fanno molti sacrifici, ma alla fine ne vale la pena. Spero che sia un bell'incontro.

Quanto è importante l'autoanalisi per crescere come arbitro?

Clattenburg: cerco di migliorare per tutta la stagione, ma ho persone come Pierluigi Collina, Marc Batta e Hugh Dallas che mi aiutano con il loro sostegno e la loro guida. Nel frattempo, i colleghi alzano sempre di più l'asticella. Io voglio perfezionarmi e tenermi al di sopra della prossima generazione. Lavoro molto sulla preparazione atletica e, soprattutto in questa stagione, ho utilizzato molto l'analisi tattica delle squadre e dei singoli giocatori. Abbinando le due cose non puoi che crescere. Gli analisti ci hanno aiutato molto in questo torneo.

Il comportamento dei giocatori aiuta l'arbitro?

Clattenburg: in tutto il mondo del calcio ci sono stati commenti molto positivi sull'arbitraggio al torneo. Si può sempre migliorare, ma devo dire che il comportamento dei giocatori è stato fantastico: nel complesso, hanno pensato solo a fare il loro lavoro. Non ci sono stati diverbi o pressioni: è anche merito del Comitato arbitrale, che prima del torneo ha fatto visita a tutte le squadre e ha parlato delle loro aspettative. Questo fa bene all'immagine dello sport e ci semplifica molto il lavoro.

Quanto è stato importante il lavoro di squadra per questo successo?

Clattenburg: semplicemente, un arbitro è bravo (o non bravo) al pari della sua squadra. Io sono responsabile della mia e devo tirare fuori il meglio da ognuno di noi. Impariamo dai nostri errori, che ci rendono più forti, ma poi puntiamo sempre più in alto perché lavoriamo insieme e non come singoli.