UEFA.com funziona meglio su altri browser
Per la migliore esperienza possibile, consigliamo Chrome, Firefox or Microsoft Edge.
La UEFA vuole proteggere i giovani calciatori
Proteggere il calcio

Tutela dei giovani calciatori

Tutelare i giovani cresciuti a livello locale è una delle sfide più grandi per il calcio europeo dopo la sentenza Bosman del 1995.

Una delle sfide più grandi per il calcio europeo è rappresentata dal fatto che, dopo la sentenza Bosman della Corte di Giustizia Europea del 1995 e il rapido aumento dei proventi televisivi, le squadre più ricche hanno fatto incetta dei migliori giocatori, dominando in campo nazionale e internazionale.

Allo stesso tempo, le società sono meno incentivate a coltivare i propri talenti o a dare una possibilità ai giovani cresciuti a livello locale. La tendenza è esasperata dalla sempre meno appetibile compensazione economica per chi lascia la famiglia in giovane età, oltre che dalla possibilità concessa alle società di procacciare i giovani più promettenti dall'età di 16 anni in tutta l'Unione Europea.

I regolamenti UEFA intendono incoraggiare lo sviluppo dei giovani e aumentare l'apertura e l'equità delle competizioni europee. Inoltre, vogliono contrastare la tendenza all'accumulo di giocatori e provare a ristabilire un'identità locale per i club.

Dal 2008/09, le squadre che partecipano alla UEFA Champions League e alla UEFA Europa League devono avere un minimo di otto giocatori cresciuti a livello locale in una rosa di 25. Queste regole sono in vigore anche in diversi campionati europei.

La UEFA ha introdotto la regola in tre fasi:

  • Stagione 2006/07: almeno quattro giocatori cresciuti a livello locale in una rosa di 25
  • Stagione 2007/08: almeno sei giocatori cresciuti a livello locale in una rosa di 25
  • Stagione 2008/09: almeno otto giocatori cresciuti a livello locale in una rosa di 25

Le squadre non hanno l'obbligo di mandare in campo o inserire a referto un numero minimo di giocatori e hanno assoluta libertà nella selezione della squadra e della rosa.

La UEFA definisce "giovani cresciuti a livello locale" i giocatori che, indipendentemente dalla nazionalità, si sono allenati presso la squadra o un'altra squadra appartenente alla stessa federazione nazionale per almeno tre anni dai 15 ai 21 anni di età. Fino alla metà dei giovani locali devono provenire dalla stessa squadra, mentre gli altri possono provenire da un'altra squadra della stessa federazione.

La regola della UEFA non prevede condizioni di nazionalità perché illegale all'interno dell'Unione Europea (dopo la sentenza Bosman). A maggio 2008, la Commissione Europea ha confermato la legittimità della regola UEFA e che nel 2012 sarà effettuata una revisione.

La UEFA ha presentato le sue proposte a febbraio 2005, ricevendo il sostegno delle Federcalcio al proprio congresso di Tallinn due mesi dopo.

Anche i tifosi che hanno risposto a un sondaggio su uefa.com si dichiarano favorevoli: oltre l'80% desidera che le squadre mantengano un'identità locale.

Prima di applicare le nuove regole, la UEFA ha avviato un periodo di consultazione di due anni con tifosi, federazioni nazionali, leghe, club, associazioni calciatori e con tutte le istituzioni UE.

Parallelamente, la UEFA ha fornito per due anni ricerche dettagliate ai direttorati della Commissione Europea maggiormente interessati (Istruzione e Cultura, Impiego e Affari Sociali, Concorrenza e Servizi Legali).

Documenti

Dichiarazione del Congresso UEFA in materia di formazione locale dei giocatori
Investire nella formazione locale dei giocatori - Domande e risposte
Investire nella formazione locale dei giocatori - Messaggi chiave