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Ritorno al futuro per la Polonia

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La Polonia ha una grande tradizone che ha contribuito all'uscita da un periodo buio per il calcio nazionale.

La Polonia festeggia uno dei gol segnati nel successo 3-2 contro la Francia nella finale per il terzo posto della Coppa del Mondo FIFA 1982
La Polonia festeggia uno dei gol segnati nel successo 3-2 contro la Francia nella finale per il terzo posto della Coppa del Mondo FIFA 1982 ©Bob Thomas/Getty Images

La Federcalcio polacca (Polski Związek Piłki Nożnej o PZPN) è stata fondata il 20 e 21 dicembre 1919, un anno dopo la riconquista dell’indipendenza nazionale in seguito alla prima guerra mondiale.

La PZPN, la più vecchia e grande organizzazione sportiva in Polonia, ha avuto Edward Cetnarowski come primo presidente e la prima sede a Cracovia. Da allora il gioco è cresciuto velocemente. Due anni dopo, nel 1921, il KS Cracovia è diventata la prima squadra campione di Polonia e il 18 dicembre dello stesso anno la nazionale ha disputato il suo primo incontro, conclusosi con una sconfitta per 1-0 contro l’Ungheria, a Budapest.

La PZPN si è affiliata alla FIFA nel 1923 e l'anno dopo la squadra ha partecipato ai giochi olimpici di Parigi. Un'altra pietra miliare è la prima finale della Puchar Polski, o Coppa di Polonia, che il Wisla Kraków vince 2-1 contro il LKS Sparta Lwów. Nel 1927, in considerazione dell’aumento del numero delle squadre, viene creato un campionato polacco – l’Ekstraklasa - che parte con il derby tra Legia Warszawa e KS Warszawianka. Il Wisla Kraków si aggiudica il primo titolo mentre il KS Ruch Chorzów diventa un forza dominante conquistando cinque coppe nazionali.

Nel corso degli anni ’30 la nazionale conosce i primi significativi successi. Alle Olimpiadi di Berlino del 1936 la formazione biancorossa si piazza al quarto posto e poi, due anni più tardi, nella Coppa del Mondo FIFA 1938 raggiunge gli ottavi di finale, dove è sconfitta dal Brasile per 6-5 dopo i tempi supplementari. In quella partita Ernest Wilimowski, il miglior giocatore polacco del periodo prebellico, segna quattro gol.

La PZPN torna attiva dopo la seconda guerra mondiale con sede a Varsavia. Il KSP Polonia Warszawa è la prima campione nazionale nel dopo-guerra. Gli anni ’50 e ’60 sono però poveri di soddisfazioni per il calcio polacco, nonostante siano in attività giocatori del calibro di Gerard Cieslik, Ernest Pol, Edward Szymkowiak e Lucjan Brychczy. E' Cieslik a segnare due reti nella vittoria contro l'URSS a Chorzow in una gara d qualificazione ai Mondiali nel 1957.Il Górnik Zabrze vince sei titoli nazionali negli anni '60. Fa ben sperare per il futuro il suo approdo in finale di Coppa delle Coppe UEFA nel 1970 quando perde 2-1 contro il Manchester City FC a Vienna. Il Legia Warszawa arriva invece alla semifinale di Coppa dei Campioni.

Con Kazimierz Górski in panchina, la nazionale raggiunge importanti traguardi nel corso degli anni ’70. Alla medaglia d’oro vinta ai Giochi Olimpici di Monaco del 1972 segue, quattro anni più tardi, la medaglia d’argento di Montreal. Tra queste due imprese, poi, si inserisce il terzo posto nella Coppa del Mondo del 1974 in Germania Ovest. Kazimierz Denya, Włodzmierz Lubański, Jan Tomaszewski, Grzegorz Lato, Robert Gadocha, Henryk Kasperczak, Andrzej Szarmach,Jerzy Gorgoń e Władysław Żmuda formano l’ossatura della squadra e possono essere considerati i giocatori più importanti.

In quel contesto il quinto posto alla Coppa del Mondo del 1978 disputatasi in Argentina sotto la guida di Jacek Gmoch sembra quasi un fallimento. Poco dopo, però, una tragedia colpisce la PZPN quando il presidente Edward Sznajder muore in un incidente stradale.

La nazionale migliora ancora in occasione di Spagna ’82. Con Antoni Piechniczek responsabile della squadra e Zbigniew Boniek - poi votato miglior calciatore polacco di sempre -, capitano, la squadra raggiunge un onorevole terzo posto battendo 3-2 la Francia nella 'finalina'. Il cammino nella Coppa del Mondo in Messico si conclude invece con la sconfitta per 4-0 rimediata contro il Brasile negli ottavi e l’episodio segna l’inizio di un periodo negativo. Da questo momento fino al nuovo millennio la nazionale fallisce la qualificazione sia alle fasi finali della Coppa del Mondo che a quelle dei Campionati Europei UEFA. L’unica nota positiva arriva dalla medaglia d’argento vinta ai Giochi Olimpici di Barcellona del 1992, con Janusz Wojcik in panchina.

In questa fase, comunque, è il calcio giovanile a fornire delle soddisfazioni. La nazionale Under 16 vince i Campionati Europei nel 1993, arriva seconda nella stessa competizione sei anni più tardi e nel 2001 la selezione Under 18 si aggiudica il titolo continentale. Questi risultati lasciano spazio ad un futuro sicuramente più brillante per la selezione maggiore. Successi anche per il calcio femminile - la squadra WU17 vince il titolo europeo nel 2013.

Tornando agli uomini, i progressi si fanno vedere con la Polonia che si guadagna la qualificazione alla fase finale della Coppa del Mondo in Corea e Giappone nel 2002. Paweł Janas era invece in panchina per la squadra qualificata per il torneo in Germania nel 2006. Poi è l'olandese Leo Beenhakker a guidare la squadra alla prima fase finale di un Europeo UEFA, nel 2008 in Austra e Svizzera.

Quattro anni dopo la Polonia si presenta ad un altro EURO - come paese co-ospitante insieme all'Ucraina. Sfortunatamente, non è riuscita a superare la fase a gironi. La stella Robert Lewandowski ha segnato il primo gol delle fasi finali di EURO 2012 contro la Grecia al National Stadium di Varsavia, ma la partita si è conclusa con un pareggio per 1-1. La Polonia ha poi pareggiato anche contro la Russia (1-1) e perso contro la Repubblica Ceca (0-1), venendo così eliminata dalla competizione.

Il successivo torneo maggiore a cui ha preso parte la Polonia è stato UEFA EURO 2016 in Francia, dove, per la prima volta nella sua storia, la squadra allenata da Adam Nawałka ha superato una fase a gironi EURO, prima di venire eliminata ai rigori ai quarti di finale contro i futuri vincitori del Portogallo.