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Decisioni disciplinari su Romania-Ungheria

La Commissione Disciplinare, Etica e di Controllo UEFA ha annunciato le sue decisioni a seguito degli incidenti avvenuti durante la gara del Gruppo F delle Qualificazioni Europee tra Romania e Ungheria.

L'Arena Națională di Bucarest
L'Arena Națională di Bucarest ©Getty Images

La Commissione Disciplinare, Etica e di Controllo UEFA (CEDB) ha annunciato le sue decisioni a seguito degli incidenti avvenuti durante la gara del Gruppo F delle Qualificazioni Europee tra Romania e Ungheria, terminata 1-1 a Bucarest l'11 ottobre.

Federcalcio romena (FRF)

Incidenti: Accensione/lancio di fumogeni e razzi – Articolo 16(2) Regolamenti Disciplinari UEFA; Uso di puntatori laser – Art. 16(2) RD; Intemperanze dei tifosi – Art. 16(2) RD; Esposizione di striscioni non autorizzati – Art. 16 RD

Sanzioni: La CEDB ha ordinato la chiusura parziale dello stadio scelto dalla FRF (la Arena Națională) per la prossima (1) gara delle competizioni UEFA che la Romania disputerà in casa e in particolare del settore 122 dello stadio. La FRF è stata inoltre multata di 32.000 euro.

Federcalcio ungherese (MLSZ)

Incidents: Comportamento razzista – Articolo 14 Regolamenti Disciplinari UEFA; Accensione/lancio di fumogeni e razzi – Articolo16(2) RD; Intemperanze dei tifosi (rimozione e lancio di seggiolini) – Art. 16(2) RD

Sanzioni: La CEDB ha ordinato la chiusura parziale dello stadio scelto dalla  MLSZ (il Flórián Albert Stadion) per la prossima (1) gara delle competizioni UEFA che l'Ungheria disputerà in casa. I settori chiusi dovranno contare almeno 2.500 posti. La MLSZ è stata inoltre multata di 30.000 euro. Infine, la MLSZ dovrà contattare la FRF entro 30 giorni per il risarcimento dei danni causati dai tifosi.

La lotta al razzismo è in cima alle priorità della UEFA. L'organo di governo del calcio europeo adotta una politica di tolleranza zero nei riguardi del razzismo e della discriminazione sul campo e sugli spalti. Qualsiasi forma di razzismo è considerata una grave violazione del regolamento disciplinare ed è punita con il massimo della severità. Con l'entrata in vigore del nuovo regolamento disciplinare in data 1 giugno 2013, la lotta contro il razzismo è salita di livello, sfociando in sanzioni più severe che fungano da deterrente contro tale comportamento. 

Le decisioni sono passibili di ricorso in appello.